Scoperto un super vulcano nelle alpi


L’Italia (ri)posa su braci ardenti. Non è una metafora storico-politica, ma la conclusione letterale a cui si giunge tenendo conto degli innumerevoli crateri vulcanici che costellano il nostro territorio. Montagne di fuoco ancora attive, sopite o spente da ere paleozoiche hanno contribuito a formare il Dna geologico dello Stivale.

Sulle Alpi Occidentali, in , circa 290 milioni di anni fa era attivo un supervulcano, che in seguito collassò su se stesso, sprofondando su una superficie con un diametro vicino ai 15 km. La sensazionale scoperta è stata fatta da un gruppo di scienziati composto da ricercatori italiani e americani, guidato dal geologo James Quick, dell’Università di Dallas, e da Silvano Sinigoi, dell’Università di Trieste.

La notizia è stata diffusa dalla rivista Geology, mentre in Italia in questi giorni è uscito un articolo sul Corriere della Sera. Nell’intervista pubblicata sul quotidiano nazionale, il Prof. Silvano Sinigoi ha spiegato: “Di supervulcani, cioè di apparati vulcanici di grandi dimensioni, che nel passato hanno prodotto eruzioni notevoli, con la formazione di caldere del diametro di svariati chilometri, ce ne sono diversi in tutto il mondo. Averne trovato e descritto uno nelle Alpi Occidentali è sicuramente una grande soddisfazione”.

La scoperta permette di osservare e studiare, a pochi km dalle verticali himaljane del Massiccio del Monte Rosa, le parti più nascoste e profonde del vulcano, come i serbatori magmatici e i canali di alimentazione. I movimenti che hanno generato questa porzione di hanno infatti rivoltato la crosta terrestre, facendo emergere la struttura geologica che un tempo stava sotto il vulcano.

“La possibilità di guardare e analizzare strati di crosta terrestre che in epoche passate erano immerse a 25 km di profondità” conclude Sinigoi “permette di affermare che il supervulcano fossile della è finora unico al mondo”.

L’ultima, inaspettata, scoperta in tema di crateri si colloca ai piedi delle Alpi, in , nell’area tra Varallo e Borgo Sesia. Un gigante di fuoco in grado di eruttare centinaia di migliaia di chilometri cubici di cenere e lava, creando crateri enormi (caldere), del diametro di decine di chilometri. La potenza di fuoco del supervulcano della pare fosse tale da oscurare l’atmosfera e alterare il clima globale. Nulla da temere se avete organizzato un’imminente castagnata sulle pendici del Monte Rosa: l’esuberante attività del vulcano risale a circa duecentonovanta milioni di anni fa.

Un inusuale sollevamento della crosta terrestre in ha rivelato per la prima volta il “sistema idraulico” che alimentava il cratere: 25 chilometri di piste e sentieri che dalla superficie penetravano in profondità all’interno della Terra, costituendo i canali su cui si muoveva il magma incandescente.

La notizia è stata diffusa nei giorni scorsi dalla rivista internazionaleGeology, che ha pubblicato i risultati della ricerca condotta dal team diJames Quick, dell’università di Dallas e Silvano Sinigoi, dell’Università di Trieste.

E’ una delle scoperte geologiche più importanti degli ultimi anni, sostengono gli esperti, perché permette di interpretare correttamente i segnali che unvulcano ancora attivo invia, sia in termini di definizione dello stato attuale sia di previsione di una eventuale eruzione. «Ci sarà un’altra esplosione di un supervulcano nel futuro – ha detto Quick aScience Daily -. Non sappiamo dove, né quando. Ma forse il supervulcano della ci aiuterà a scoprirlo».

Dove sono i supervulcani? Ad oggi, si conoscono circa una decina di supervulcani sparsi per il mondo. Ma anche in Italia, i Campi Flegrei ne sono un esempio. Ma ancheYellowstone, Mazama, Long Valley Caldera, Valle Grande (Usa), Vilama (SudAmerica), Toba (Sumatra), Aso (Giappone), Aniakchak (Alaska), Taupo (Nuova Zelanda), Warning (Australia).

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2012: jack london aveva predetto tutto nel suo libro?


«2012: quell'anno Morgan V veniva eletto Presidente degli Stati Uniti dal Consiglio dei Magnati». Potrebbe essere il dialogo di uno dei tanti fantathriller hollywoodiani, quelli che descrivono il trionfo delle oligarchie finanziarie, capaci di condurre l'Occidente vicino al tracollo nel decennio di Bush Jr. Sono invece parole tratte da La peste scarlatta, il lungo racconto scritto da Jack London nel 1912 che descrive il mondo dopo l'apocalisse provocata da un virus letale, storia che letta oggi, in tempi in cui ogni mese si grida alla pandemia, mette ancor più a disagio.

Nei paraggi di quella che era San Francisco si aggirano un vecchio «vecchissimo» e un giovane di dodici anni, Edwin. Affrontando il day after in una lotta senza quartiere di sopravvissuti, tutti contro tutti e intanto ricordano. Il piccolo è spavaldo. Il vecchio parla la nostra lingua, il giovane lo deride e gli chiede cose come «cosa significa Istruzione?». Incontrano altre persone dai nomi bizzarri e il nonno parla di quando a San Francisco abitavano quattro milioni di persone e «stando al censimento del 2010 l'intera popolazione del mondo era di otto miliardi». I due sono «l'uno il mondo intero dell'altro» per citare da La strada di Cormac McCarthy, romanzo che tanto deve a questo racconto di London - l'idea, la location, la «terra desolata» che racconta.

Di Jack London si sa che è famoso ma si conosce invero troppo poco. Il volume ora edito da Adelphi, il terzo curato da Ottavio Fatica dedicato al grande autore californiano, definisce La peste scarlatta come «un racconto orale». Mario Maffi definisce London «un grande storyteller». Aggiungiamo allora che La peste scarlatta è un racconto on the road, poiché fu la strada il luogo dove Jack definì un'identità di cantore del sottopancia dell'America a cavallo dei due secoli.

Per London l'unione tra componente apocalittica e ricerca di giustizia e riscatto era un impulso sincero al quale dedicò molta della propria letteratura, con il grande merito di portarla proprio a coloro che più gli stavano a cuore. Proprio qui sta la forza di chi tramanda storie orali e quando si cimenta con la sua fantascienza trova campo libero per descrivere inquietanti scenari, come un veggente: La peste scarlatta e il primo romanzo di fantapolitica, Il tallone di ferro del 1908, sono due splendidi esempi.

Il futuro si spalma nel golfo che separa il passato dall'adesso continuo della desolazione provocata dal virus: il nonno ricorda aerei che sfrecciavano a 300 km orari verso New York, però intanto affronta una nuova preistoria per sopravvivere. Ma a differenza del piccolo Edwin egli sa dove condurrà, di nuovo, questo terrificante ground zero culturale del nipote: «E' strano riscontrare tracce e vestigia del complicato linguaggio ariano sulle labbra di un piccolo selvaggio sporco e vestito di pelli. È un mondo alla rovescia. E così è rimasto dal tempo della peste».

Nel 1912 incombeva la spaventosa tragedia della Grande Guerra, e probabilmente sulla scorta dell'esperienza di reporter di guerra nel conflitto russo-giapponese del decennio precedente London infila anche questa profezia: «la polvere da sparo tornerà. Niente potrà impedirlo… la stessa vecchia storia si ripeterà. L'uomo si moltiplicherà e gli uomini si combatteranno. La polvere da sparo permetterà agli uomini di uccidere milioni di uomini e solo a questo prezzo, con il fuoco e con il sangue, si svilupperà un giorno ancora lontanissimo una nuova civiltà. E a che pro?».

La fine del mondo non sarà forse scarlatta ma la profezia Maya, la fine del mondo - o il nuovo inizio - del 21 dicembre 2012 intanto si avvicina: come in La peste scarlatta. Così parlò Apocalypse Jack.
(fonte: Tuttolibri, in edicola sabato 12 settembre)
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pronta Base sulla luna

NASA Foto - polo Sud - acqua ghiacciata nei crateri lunari
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Scoperto fattore chiave dell'invecchiamento muscolare

Nei tessuti dei muscoli delle persone anziane, i livelli della chinasi MAP sono bassi: per questo non vengono attivati i recettori Notch che innescano la crescita cellule staminali deputate alla riparazione dei tessuti.
Un cammino biochimico cruciale per l’invecchiamento dei muscoli è stato scoperto da un gruppo di ricercatori dell’Università della California a Berkeley (UCSB), aprendo la strada a manipolazioni dello stesso cammino che potrebbero in futuro consentire di ripristinare i meccanismi di riparazione e di rinnovamento persi con l’età.

Precedenti studi condotti dallo stesso gruppo, guidato da Irina Conboy, che fa parte anche del Berkeley Stem Cell Center e del California Institute for Quantitative Biosciences (QB3), avevano messo in luce la capacità delle cellule staminali adulte di riparare e sostituire il tessuto muscolare danneggiato grazie a un meccanismo governato da segnali molecolari inviati dal tessuto circostante. Sono proprio questi segnali quelli che vengono a mancare con l’avanzare dell’età, precludendo il ricambio delle cellule dei muscoli.

Un’altra, precedente ricerca aveva permesso di scoprire, inoltre, che le cellule staminali sono dotate di un recettore chiamato Notch, che ne innesca la crescita quando viene attivato. Le stesse cellule hanno anche un recettore per la proteina TGF-beta che, quando attivata in eccesso, stabilisce una reazione a catena che infine inibisce la capacità della cellula di dividersi.

Nell'articolo da loro pubblicato sulla rivista EMBO Molecular Medicine, i ricercatori spiegano che nei topi l’invecchiamento è in parte associato con il progressivo declino dei Notch e all’incremento dei livelli di TGF-beta, che infine bloccano la capacità delle cellule staminali di ricostruire in modo efficace i tessuti dell’organismo.

Inoltre, quest'ultimo studio rivela come nel muscolo umano siano attivati gli stessi cammini biochimici e mostra altresì per la prima volta che la chinasi MAP (mitogen-activated protein), un fattore di regolazione per l’attività del Notch essenziale anche per la riparazione del muscolo umano, viene resa inattiva nel tessuto invecchiato.

La chinasi MAP (MAPK) è una molecola familiare ai biologi poiché è un enzima importante per la formazione degli organi in diverse specie animali, dai nematodi ai moscerini della frutta, fino ai topi. Nel caso de muscoli umani delle persone anziane, i livelli di MAPK sono bassi, e perciò il “cammino Notch” non viene attivato, con la conseguenza che le cellule staminali non sono più in grado di svolgere il compito di rigenerazione muscolare.

Tale circostanza è confermata dall’osservazione che, quando i livelli di MAPK vengono inibiti artificialmente, anche i muscoli umani giovani non sono più in grado di rigenerarsi. Il contrario, invece, si verifica quando si mettono tessuti muscolari di anziani in una soluzione in cui viene forzata l’attivazione della MAPK, come hanno fatto i ricercatori. In tal caso, la capacità rigenerativa del muscolo vecchio viene migliorata in modo significativo.

"Il fatto stesso che il cammino MAPK siano stato conservato nel corso dell’evoluzione, dai vermi nematodi agli esseri umani, dimostra l’importanza della sua funzione”, ha commentato la Conboy. "Ora sappiamo che esso riveste un ruolo cruciale nella regolazione e nell’evoluzione della rigenerazione tissutale. In termini pratici, sappiamo che per aumentare la rigenerazione del muscolo umano invecchiato e ristabilire la salute del tessuto, è possibile avere come obiettivo il cammino MAPK oppure il cammino Notch. L’obiettivo finale, ovviamente, è passare dalla ricerca di laboratorio ai trial clinici."
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Galassia " aspirata "


Le spettacolari immagini catturate da Hubble mostrano grandi quantitità di materia che furiescono dalla galassia a spirale NGC 4522, situata a 60 milioni di anni luce dalla Terra

La "presssione Ram" è la forza di trascinamento che si manifesta quando qualcosa si muove attraverso un fluido, che si osserva anche quando le galassie che orbitano vicino al centro di un cluster, o ammasso, si muovono attraverso il mezzo “intra-cluster”, che nel processo strappa il gas dall’interno delle stesse galassie.

La galassia a spirale NGC 4522 è situata a 60 milioni di anni luce dalla Terra e rappresenta un esempio spettacolare di galassia a spirale a cui attualmente viene sottratto il contenuto di gas.

L’oggetto fa parte dell’ammasso galattico della Vergine, e il suo rapido movimento all’interno del cluster dà come risultato l’instaurarsi di forti "venti" all’interno della galassia che “lasciano indietro” il gas che vie era prima contenuto.

Gli astronomi stimano che la galassia si stia muovendo a più di 10 milioni di chilometri all’ora. Ora l’occhio attento del telescopio astronomico Hubble ha catturato l’immagine della formazione di nuovi cluster di stelle all’interno del gas così strappato. Sebbene si tratti di un’istantanea, si colgono abbastanza bene le deformazioni e i drammatici processi che stanno interessando la galassia.

L’immagine della NGC 4402 mette in luce, inoltre, nuovi presunti effetti della forza di trascinamento nella forma convessa del disco di gas e polvere, determinata nello specifico dalle alte temperature che si sviluppano nel gas.

Si tratta, a detta degli astronomi dell’Advanced Camera for Surveys on Hubble, che hanno effettuato le osservazioni, di risultati che non possono che portare a una migliore comprensione dei meccanismi che governano l’evoluzione delle galassie, e di come il tasso di formazione stellare venga fortemente influenzato nelle regioni più dense di materia dell’universo quali sono i cluster.
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Svelato il segreto dell'illusionismo

Una formula magica e un colpo di bacchetta, e gli oggetti spariscono per magia. Ma il merito di uno dei trucchi piu' famosi degli illusionisti in realta' è negli occhi di chi guarda. O, meglio, nella rapidita' di adattarli a un nuovo obiettivo. A spiegarlo non sono dei prestigiatori, ma un gruppo di scienziati britannici.

Quando i nostri occhi si spostano per pochi millisecondi, passando da un oggetto all'altro, e' come se per un breve lasso di tempo perdessimo la vista. Una 'cecita' lampo', che dura pochissimo ma ci impedisce di vedere che cosa accade davvero davanti al nostro sguardo.

Insomma, la mano e' piu' veloce, come sostengono gli illusionisti. A rivelare il 'segreto della bacchetta magica' sono stati i ricercatori dell'Edinburgh University (GB), secondo i quali queste micro-cecita' sono troppo brevi perche' ce ne rendiamo conto, ma abbastanza lunghe per non farci rendere conto dei cambiamenti che avvengono davanti a noi.

Come a dire, la bacchetta tocca il cappello e il coniglio scompare per magia. "Pensiamo che i nostri occhi ci mostrino il mondo nei dettagli tutto il tempo, ma in effetti non e' cosi' - spiega John Henderson della School of Philophy, Psychology and Language Sciences illustrando lo studio sulla Bbc online - I nostri studi mostrano che gli occhi in effetti" si perdono qualcosa.Insomma, mentono.

fonte http://www.adnkronos.com

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In gran Bretagna primo censimento dei luoghi più paurosi


Fantasmi, alieni e lupi mannari riempiono le cittadine britanniche. Lo rivela la ricerca dello studioso Lionel Fanthorpe, 74 anni, di Cardiff, che, riunendo le segnalazioni di fenomeni paranormali registrati in Gran Bretagna negli ultimi 25 anni,ha creato la classifica dei luoghi che incutono piu' paura nel Paese.

Se lo Yorkshire e' la regione favorita dagli Ufo, secondo Fanthorpe, lo Staffordshire e' colonia di lupi mannari, mentre i fantasmi preferiscono il Surrey.

Gli avvistamenti di Ufo sono decisamente i piu' frequenti, con 109 incontri ravvicinati segnalati. Nonostante molti siano nello Yorkshire, nella mappa non ci si dimentica dell'episodio occorso in Scozia nel 1986, quando due poliziotti videro un Ufo volare a velocita' ridotta e poi cadere a terra.

Al secondo posto per frequenza ci sono gli avvistamenti di fantasmi: 50 negli ultimi 25 anni, tra cui sette di poliziotti,uno di un monaco, e diversi altri ispirati a figure medievali.

Grande successo anche per i lupi mannari: 21 casi per l'esattezza, tra cui e' noto quello di Cannock Chase nello Staffordshire. Nel Surrey, regione tipicamente amata dai fantasmi, ci sono anche diversi spiriti 'da autostrada', che nello studio di Fanthorpe si guadagnano una menzione separata: 17 i casi, tra cui quello di una bambina che ama apparire all' altezza del cavalcavia di Caterham, in Surrey.

fonte ANSA - http://www.ansa.it

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Nasce Sniff , il peluche che aiuta i bambini non vedenti




La tecnologia RFID, un sistema che consente di trasmettere via radio informazioni di identificazione, risale a circa 60 anni fa (i primi sviluppi furono in campo bellico per la 2° Guerra Mondiale), e dagli anni '90 ha conosciuto un forte impulso in tutti i campi. In Italia l'esempio maggiore è dato attualmente dal sistema telepass, basato su RFID.

Si tratta di una tecnologia che può trovare applicazioni pratiche molto interessanti, come nel caso di Sniff.

Non si tratta di un semplice gadget: Sniff è un cane di pelouche che può identificare e interagire con qualsiasi oggetto che abbia un tag RFID. Può prelevare le informazioni in esso contenute e fornire un feedback sonoro o tattile (vibrazione).


E' il frutto di un lavoro di Sara Johansson, Timo Arnall ed Einar Sneve Martinussen, studenti alla Scuola di Architettura e Design di Oslo, in Norvegia: un animale di pelouche perfetto per bambini non vedenti, che potranno così, accostando un oggetto al 'muso' del loro compagno di giochi, sapere se un cibo è guasto oppure dove si trova l'armadio in cui riporre un abito.



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Mangiare fiori e piante allunga la vita

Nell'insalata o fritti, ideali per la salute. Mantengono giovani e combattono le malattie. A sostenerlo il botanico Libereso Guglielmi al Festival della Salute di Viareggio


"Mangiate piante e fiori,
vi allungherete la vita"
L'ELISIR di lunga vita? Mangiare fiori e piante spontanee. Fritti o nell'insalata, i fiori di campo contengono vitamine e anti-ossidanti che possono migliorare la salute. E' questo il segreto di Libereso Guglielmi, botanico 84enne, l'uomo che ispirò il "Barone rampante" di Italo Calvino.

"Esiste una varietà incredibile di piante commestibili che non conosciamo nemmeno e che dovrebbero entrare a far parte della nostra dieta", ha dichiarato Guglielmi, intervenuto alla prima mattinata di lavori del Festival della Salute a Viareggio. "L'ideale - ha affermato - sarebbe invogliare i bambini, che sono più propensi all'ascolto, a riappropriarsi di tutta una serie di informazioni riguardanti l'alimentazione e la cura di alcune malattie attraverso le piante, informazioni che sono andate del tutto perdute". Infatti, secondo il "guru verde", in pochi sanno che ci sono dei fiori che oltre ad essere bellissimi, sono anche molto buoni".

Guglielmi dà alcuni consigli culinari per realizzare particolari manicaretti con piante e fiori: "Il glicine, l'acacia e il sambuco sono perfetti fritti o nell'insalata. Il tulipano è ottimo se imbottito con del formaggio morbido e lo stesso vale per l'ibisco. L'ortica invece può essere molto utile per stimolare la diuresi". Ma non è facile reperire questi fiori. Per questo il botanico consiglia di coltivare queste piante spontanee in giardino. E per chi non dispone di un prato, la soluzione è semplice: "Si può mettere una vaschetta in balcone con delle piantine, basta un piccolo vaso - è il consiglio dell'esperto - per contenerne una decina".

Guglielmi, botanico di fama internazionale, cominciò la sua carriera grazie ad una borsa di studio del ministero dell'Agricoltura, al quale ebbe accesso grazie all'intervento di un altro botanico, Mario Calvino, padre dello scrittore Italo. Fu in quell'occasione che Guglielmi ebbe modo di frequentare l'allora giovanissimo scrittore e di ispirare la trama del famoso romanzo "Il barone rampante".
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Burst , la rivoluzione del proiettore

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Burst è un telefono cellulare proiettore progettato per aumentare le funzionalità e l’usabilità dei convenzionali telefoni touch. Quello che rende particolarmente appetitoso Burst è il fatto che le immagini che vedremmo sullo schermo del cellulare vengono invece proiettate su una qualsiasi superficie piana, estendendo in questa maniera la schermata di interazione utente.

Per il resto funziona come qualsiasi altro cellulare touch screen; si tocca con il polpastrello l’applicazione che si intende avviare, anche se questa volta non sullo schermo ma sulla proiezione, quindi nello spazio virtuale.

Le proiezioni saranno in alta definizione e manco a dirlo a colori; si potrà visualizzare il menù delle applicazioni sulla superficie che si ha a disposizione, ad esempio una scrivania, e da li partire nell’utilizzo del cellulare.

Attraverso la presenza di sensori di movimento Burst riuscirà a catturare e dare risposta alle interazioni dell’utente.
Inoltre il cellulare LG propone servizi di interesse come ad esempio la video conferenza, la possibilità di navigare in rete, mette a disposizione una serie interessante di giochi, e chiaramente permette di ricevere e inviare chiamate o messaggi e di scattare foto, catturare filmati, scaricare ed ascoltare musica.

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Percepiamo meglio solo i messaggi subliminali negativi

Il fenomeno sarebbe legato al vantaggio evolutivo che si ha nel rispondere più rapidamente di quanto permeso dalla "lenta" elaborazione cosciente a possibili segnali di pericolo

I messaggi subliminali - ossia quelle immagini che vengono proposte a un osservatore per un lasso di tempo talmente breve da impedirne la percezione cosciente - sono più efficaci quando veicolano un contenuto negativo: a stabilirlo è stata una ricerca condotta da psicologi dell'University College di Londra (UCL) con il concorso del Wellcome Trust, che firmano un articolo sulla rivista "Emotion".

La capacità delle immagini subliminali di influire sulle persone che le subiscono è ormai da anni oggetto di accese discussioni, soprattutto nell'ambito del mondo pubblicitario.

Diversi studi hanno indicato che la percezione inconscia di informazioni subliminali è in grado di suscitare una risposta emotiva, ma per lo più la progettazione di queste ricerche aveva caratteristiche metodologiche che le esponeva a critiche, sicché i loro risultati non potevano essere considerati definitivi né privi di ambiguità.

Nel corso di questo nuovo studio i ricercatori hanno mostrato a 50 soggetti una serie di parole che apparivano sul monitor di un computer per un intervallo sufficientemente breve perché l'osservatore non potesse leggerle consciamente. In mezzo a parole emotivamente neutre erano inserite alcune parole con una valenza emotiva positiva (per esempio: sorridente, fiore, pace) e altre con valenza negativa (agonia, disperazione, morte). Dopo ogni parola veniva chiesto ai soggetti se essa fosse neutra o emotivamente "colorata" e quanto consideravano affidabile il loro giudizio. E' risultato che i partecipanti rispondevano in modo decisamente più accurato alle parole con coloritura negativa, anche se erano perfettamente convinti che la risposta data fosse puramente casuale.

"Si è speculato molto intorno all'ipotesi che le persone possano elaborare inconsciamente o meno le informazioni emozionali, come immagini, facce o parole", osserva Nilli Lavie, che ha diretto lo studio. "Noi abbiamo mostrato che è possibile percepire il valore emotivo dei messaggi subliminali, provando in modo conclusivo che le persone sono molto più attente alle parole negative."

"Chiaramente c'è un vantaggio evolutivo a rispondere rapidamente a informazioni con valenza emotiva negativa. Non possiamo aspettare i comodi della nostra coscienza se qualcuno ci corre incontro con un coltello o se guidando sotto la pioggia o nella nebbia vediamo un segnale di pericolo."

Quanto all'applicazione dei messaggi subliminali in ambito pubblicitario, osserva la Lavie, "resta però controversa l'idea che, nell'ambito della pubblicità, il sottolineare le qualità negative di un concorrente possa funzionare in maniera più efficace del propagandare il proprio prodotto".
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Ricerca sui circuiti a eccitoni



La nuova architettura permetterebbe di eliminare gli attuali tempi morti legati alla conversione dalla forma elettronica dell'informazione, usata nell'elaborazione, a quella fotonica della sua trasmissione

La scorsa estate venne realizzato un circuito integrato basato su eccitoni in grado di funzionare a 1,5 gradi Kelvin, una temperatura inferiore a quella dello spazio profondo e raggiungibile solo in alcuni particolare laboratori di ricerca.

Ora gli stessi ricercatori dell'Università della California a San Diego guidati da Leonid Butov riferiscono di aver ottenuto un circuito integrato simile che funziona però a 124 Kelvin, facilmente raggiungibile con l'uso di azoto liquido.

"Il nostro obiettivo era quello di realizzare dispositivi efficienti basati su eccitoni che siano operativi a temperatura ambiente e possano sostituire dispositivi elettronici in cui è importante un'alta velocità d'interconnessione”, ha commentato Butov, primo autore dell'articolo di resoconto pubblicato sulla rivista "Nature Photonics". "Siamo ancora a uno stadio iniziale di sviluppo: solo di recente abbiamo dimostrato il principio di funzionamento di transistor basati su eccitoni e la ricerca è ancora in corso.”

Gli eccitoni sono coppie di elettroni, carichi negativamente, e lacune, cariche positivamente, che possono essere creati dalla radiazione luminosa in un semiconduttore come l'arseniuro di gallio. Quando l'elettrone e la lacuna si ricombinano, l'eccitone decade e rilascia la sua energia come un lampo di luce.

Il fatto che gli eccitoni possano essere convertiti in luce rende i dispositivi basati su di essi più veloci e più efficienti rispetto ai circuiti convenzionali con interfacce ottiche che utilizzano elettroni per il calcolo e devono convertirli in luce per l'utilizzazione nei dispositivi di comunicazione.

"I nostri transistor elaborano i segnali utilizzando eccitoni, che come gli elettroni possono essere controllati con tensioni elettriche ma che, a differenza di questi, si trasformano in fotoni all'uscita del circuito”, ha spiegato Butov. "Questo accoppiamento diretto eccitoni/fotoni consente di collegare in modo molto conveniente la computazione alla comunicazione, a patto di risolvere, ovviamente, gli ostacoli tecnologici che ancora impediscono la diffusione di queste soluzioni”.

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Il cern in sfida contro un grubbo di scienziati britannici

In un laboratorio in fondo a una miniera di potassio nel nord dell'Inghilterra, una piccola equipe di fisici britannici si sta preparando a sfidare il Cern nella caccia ai segreti dell'universo.

Con la macchina da loro progettata e realizzata al costo di quattro milioni di sterline - contro i due miliardi spesi per l'acceleratore di particelle del centro svizzero di ricerca nucleare (!!)- gli scienziati sperano di identificare le elusive particelle subatomiche che darebbero origine alla materia oscura.

A rendere la loro sfida ancora piu' avvincente e' il fatto che la loro macchina, chiamata Zeplin-III verra' accesa tra qualche settimana, proprio quando il Cern riavviera' il suo monumentale Large Hadron Collider. Chi per primo scoprira' qualcosa sull'identita' della materia oscura, vincera' con ogni probabilita' il prossimo Nobel per la fisica.

Il laboratorio britannico si trova a Boulby, nei pressi di Cleveland, a quasi due chilometri di profondita', per proteggere i macchinari dai raggi cosmici.

http://www.ansa.it

nella foto: Pawel Majewski, uno dei ricercatori che lavorano al progetto Zeplin III

Il sito ufficiale del progetto ZEPLIN III:


http://www.hep.ph.ic.ac.uk/ZEPLIN-III-Project/

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Le bugie innocenti ? Un male ai bambini

I risultati di uno studio Usa: anche i genitori che mentono a fin di bene perdono la fiducia dei figlidi SARA FICOCELLI


Le bugie innocenti
fanno male ai bambini
MINACCIOSE premonizioni ("Continua a non lavare le orecchie e ci crescerà il prezzemolo") o avvertenze fantasmagoriche: "Metti via il ciuccio, così viene a prenderlo la fatina". Il mondo dei bambini nei primi anni di vita è popolato da creature immaginarie, elettrodomestici accecanti e piante che alla terra preferiscono il cerume.

È la realtà costruita dalle bugie dei genitori che, secondo una ricerca delle Università della California-San Diego e di Toronto, mentono anche più dei figli. Gli effetti di queste fandonie sulla psiche del bambino non sono da trascurare, anzi per la psicologa americana Gail Heyman, autrice dello studio pubblicato dal Journal of Moral Education, quando i bambini capiscono il meccanismo perdono fiducia in mamma e papà.

"Ci sono in realtà anche dei risvolti positivi. Capire che i genitori mentono aiuta a sviluppare lo scetticismo, componente fondamentale dello spirito critico", spiega il coautore, Diem Luu. Lo studio è stato condotto esaminando un gruppo di studenti e uno di genitori. Ai primi è stato chiesto di ripensare alle menzogne raccontate loro durante l'infanzia e l'88% ricordava più di un episodio. "I bambini conservano nella mente le bugie poi smascherate - spiega Kang Lee, direttore dell'Istituto per gli studi sul bambino dell'università di Toronto - e i genitori non possono raccontarle con leggerezza".

Il 79% dei ragazzi intervistati ha ammesso di aver sentito dire ai genitori che mentire è sbagliato e solo il 21% di aver avuto con loro un dialogo onesto, in cui si spiegava che qualche mezza verità è concessa. "Sentirsi dire che mentire è sbagliato e poi scoprire che sono i genitori i primi a farlo può creare confusione - spiega Lee - Ecco perché, prima di ricorrere a una menzogna, bisogna valutare le alternative".

Dei genitori intervistati, il 78% ha ammesso di aver raccontato bugie ai figli, la maggior parte delle quali, ed è questo il dato sorprendente, per fini egoistici. Dire a un bambino che se continua ad aprire il frigorifero lo farà esplodere è più semplice che spiegargli come funziona l'elettrodomestico. In questi casi la bugia, spiegano gli studiosi, non è detta per evitare un dolore o rendere il figlio più sereno, ma per ottenere le cose più in fretta. Se dunque, spiega la Heyman, è innocuo (anzi, opportuno) raccontare che Babbo Natale esiste, può invece essere rischioso mentire per modellare un comportamento.

"Dire a un bambino che i suoi scarabocchi sono brutti sarebbe crudele - spiega la ricercatrice - Ma spesso i genitori mentono con leggerezza". La ricerca ha dimostrato che i più bugiardi da questo punto di vista sono gli asiatici. "Per loro l'educazione è fondamentale e per raggiungere un obiettivo sono disposti a mentire spesso", aggiunge. "Le bugie dell'adulto - osserva lo psicoterapeuta Orazio Caruso, esperto di psicologia infantile - vengono raccontate per superficialità, per aderire a un pensiero infantile o nascondere realtà imbarazzanti. La soluzione migliore è sempre la sincerità". Il genitore deve impegnarsi a trovare le parole giuste.

"I bambini - conclude - hanno un'enorme capacità di adattamento a situazioni per noi strane o insolite ed è sbagliato sottovalutare questa loro forza". Dice un proverbio africano che per far crescere un bambino ci vuole un intero villaggio. E il coraggio al momento giusto.
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Oris: Lavastoviglie a ultrasuoni

Ultrasonic dishwasher cleans your plates with waves of sound

Comprare una lavastoviglie suonava come omaggio alla modernità 40 anni orsono, ma il francese De Dietrich è convinto che si tratti di una cosa davvero sorpassata per il 21mo secolo.

Le lavastoviglie tradizionali sono il più grande 'succhiaenergia' della casa: utilizzano una quantità incredibile di acqua e di elettricità, il tutto per tenere pulito qualche piatto: senza contare che sfruttano detergenti potenzialmente devastanti per l'ambiente (uh...potenzialmente?).

Il sistema di pulizia ad ultrasuoni utilizza un processo chiamato 'cavitazione' nel quale sottili bollicine create bombardando un oggetto con suoni ad alta frequenza 'strofinano' letteralmente le superfici pulendole.

I pulitori ultrasonici sono già presenti sul mercato da anni, ma vengono utilizzati in elettronica e nell'industria orafa per la pulizia dei gioielli. La lavastoviglie Oris di De Dietrich sposta il processo nella nostra vita di tutti i giorni, risparmiando acqua ed elettricità, e senza usare detersivi.

E' o non è futuro, questo?

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Anche BELL studia come registrare i sogni

Dieci anni di ricordi su computer l'esperimento di Gordon Bell

Dieci anni di ricordi su computer
l'esperimento di Gordon Bell

Il ricercatore 75enne della Microsoft ha registrato e trasferito su pc un decennio di avvenimenti. Ed è sicuro: "Ne 2020 faremo tutti così. Ma occhio alla privacy"


Gordon Bell

con il registratore
appeso al collo

ARCHIVIARE le proprie memorie su computer. Certo, siamo convinti di farlo già ora, conservando le mail e salvando le foto digitali nel pc. Ma c'è chi si è spinto oltre. Si tratta di Gordon Bell, ricercatore Microsoft, che negli ultimi dieci anni ha registrato ogni singolo avvenimento della sua vita.

Gli strumenti. Intervistato dalla Cnn, il settantacinquenne Bell ha raccontato di aver portato sempre con sé le apparecchiature per fotografare, riprendere e registrare quello che gli accadeva, usando anche un nuovo prodotto Microsoft, la "SenseCam". In poche parole, si tratta di una macchina fotografica che, indossata intorno al collo, si accorge di un qualsiasi cambiamento dell'ambiente circostante e scatta automaticamente una foto. "Ma la portavo con me solo quando sapevo che sarebbe successo qualcosa di interessante - ha spiegato - altrimenti mi bastava la mia normale macchinetta digitale".

I ricordi. Oltre alle foto, il "backup mnemonico" di Bell comprende ricevute, posta (elettronica e non), ricette mediche, scontrini e il file pdf di ogni singola pagina internet visitata. Il ricercatore ha deciso di fissare in particolar modo i ricordi piacevoli: "Amo molto mangiare, per questo ho fotografato spesso piatti con del buon cibo ben presentato". Ma non si è nascosto quando si trattava di registrare situazioni spiacevoli: "Beh, è la mia vita. Anche se ci sono cose di cui mi vergogno, ho messo tutto in archivio".

Un senso di libertà. Gordon Bell non crede che il fatto di registrare tutto possa impigrirci: "Io ho sentito solo un grande senso di libertà per non dover ricordare ogni singolo particolare. In fondo, ormai la gente dimentica i numeri di telefono perché li ha memorizzati sul cellulare, e non mi sembra che la vita sia peggiorata per questo". E aggiunge: "Dimenticare non è una caratteristica della nostra mente, ma un difetto. La tecnologia ci aiuta in questo senso".

Strettamente privato. Una grande fiducia nel progresso, con un'unica avvertenza: "Credo che le nostre memorie, anche se digitalizzate, debbano restare un fatto privato. Quello che poi decidiamo di mettere su Facebook è affare nostro e solo nostro". Ma Bell non teme che i rapporti umani possano diventare troppo cauti, falsati dalla consapevolezza che nulla sarà dimenticato: "Certo, ci saranno cause in tribunale e leggi in materia. Ma io non sono ossessionato dalla cosa. Magari la gente della mia età lo è, ma per le nuove generazioni è un fatto naturale".

Così naturale che ormai è routine sentire di storie finite, matrimoni disfatti, amicizie bruscamente interrotte, tutto per colpa di Facebook. Magari perché quella sera in cui eravamo ufficialmente a letto con l'influenza, qualcuno ci ha taggato in una foto mentre ballavamo ubriachi sui tavoli di un locale. E non è un caso se ora, tra i consigli agli studenti, c'è quello di eliminare dalla rete foto "che la nonna non approverebbe", pena un futuro lavorativo compromesso.
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