Dal “Project Sign”: gli UFOs possono essere animali oppure astronavi extraterrestri

Quando si parla di documenti declassificati ci si riferisce a tutti quei cartacei, prima gelosamente secretati poi (alcuni) in parte derubricati, che raccontano una storia diversa da quella che ci hanno propinato i libri di storia classici, e nel caso degli UFOs (Unidentified Flying Objects) ci raccontano testimonianze ed ipotesi che lasciano interdetti e scioccati. E’ vero che il grosso del problema UFO è ancora sotto i lucchetti del segreto, ma quel poco che esce fuori, soprattutto da parte degli USA è molto interessante. E’ il caso dell’archivio completo del progetto Bluebook sugli UFO dell’USAF. Tra i documenti di interesse c’è da rilevare quello del cosidetto “Project Sign”, creato nel finire del 1947 e concluso all’inizio del 1949. Innanzitutto il “Project Sign” non aveva trovato negazione o chiusura mentale nelle conclusioni. Infatti l’esistenza degli UFOs oppure di nuovi tipi e sconosciuti velivoli non veniva confermata ma nemmeno esclusa, come si evince nell’introduzione del “Project Sign”, rilasciata dal “Quartier Generale dell’Air Materiel Command, Wright-Patterson Air Force Base, Dayton, Ohio, del mese di Febbraio 1949″. Tra gli aspetti che ha colpito chi scrive è quello contenuto nella cosiddetta “Appendice C”, scritta da G.E.Valley, Membro Scientifico dell’Ufficio del Comandante di Squadra dell’USAF. Il titolo è “Some Considerations Affecting the Interpretation of Reports of Unidentified Flying Objects”. In questo documento si fa il punto (nel 1949) sugli UFOs. Vi si afferma che si suddividono in 5 categorie, tra cui quelle più importanti sono le prime quattro. La prima categoria afferma che molti numerosi rapporti provengono da avvistamenti fatti alla luce del giorno, di oggetti metallici a forma di disco. Questi oggetti hanno la capacità di alte velocità ed accelerazioni. Si possono muovere in gruppo, alcune volte in formazione. Hanno la capacità di fluttuare. La seconda categoria è quelle delle cosiddette “luci notturne”, anche queste capaci di alte velocità ed accelerazioni. Vengono molte volte viste volare in gruppo. La terza categoria riguarda oggetti a forma di “razzo”, simili ai razzi “V2″, la quarta categoria invece riguarda palloni di forma inusuale, di proprietà della General Mills Company, sotto contratto Navy. Ma non finisce qui, questo documento continua illustrando come possono essere propulsi questi “oggetti sconosciuti”, si va da oggetti solidi che utilizzano propellenti inusuali, che vanno da quelli che producono “raggi” o “travi”, all’ipotesi che gli UFOs utilizzino le onde magnetiche della Terra. Valley inoltre afferma l’ipotesi (siamo nel 1949) della possibilità di costruire uno “scudo antigravità”. Ed ora passiamo alle categorie di origine degli “Unidentified Aerial Objects” (come venivano chiamati all’epoca): classificazione 1 (fenomeni di natura terrestre), classificazione 2 (fenomeni di costruzione umana), classificazione 3 (oggetti extraterrestri). In quest’ultima categoria vengono inclusi: meteore, animali e navi spaziali. Senza avallare nulla, uno dei responsabili dell’USAF, metteva (senza ironizzare) in cantiere la possibilità che alcuni UFOs potessero essere per davvero esogeni a questo pianeta, senza “se” e senza “ma”. Per di più si da l’ipotesi sconvolgente che oltre alla classiche “astronavi aliene” ci potessero essere nell’atmosfera “UFOs biologici”, ossia forme di vita extraterrestre. Ipotesi sconvolgenti ma che provengono da fonti ufficiali. Ma ci poniamo l’annosa domanda, ma il “cover up” c’è più oggi che ieri?


FONTE-centroufologicotaranto.wordpress.com/

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