ZIQQURAT SU MARTE? / foto scattate sul pianeta rosso lasciano dubbi. Per centro ufologico di Benevento è un manufatto




Marte, ultime notizie: foto mostrerebbero un tempio tipo le ziqqurat sumere -

Incredibile a dirsi ma è la pura verità. La sensazionale scoperta è opera non del solito ricercatore americano o straniero, ma di Ennio Piccaluga, studioso italiano, direttore della rivista Area di Confine e grande esperto del pianeta Marte. Vedere per credere. Le fotografie allegate parlano da sole. No, non siamo sulla Terra, ma proprio sul Pianeta Rosso. L’immagine  di Fig. 1, particolare di una foto  scattata dalla sonda spaziale europea Mars Express nel 2004, mostra quella che indiscutibilmente sembra essere una ziqqurat sumera. In molti si chiederanno come mai queste immagini siano state rese pubbliche solo adesso. Ma non è proprio così. Gli appassionati già conoscono questa sconvolgente realtà dal 2006, anno di uscita del best seller di Ennio Piccaluga dal titolo Ossimoro Marte. Ma è giunta l’ora che tutto ciò  diventi di dominio pubblico. Su Marte c’è stata, e forse c’è tutt’ora, vita intelligente.

Nella foto di Fig. 2, vediamo la ziqqurat in bianco e nero, dove risaltano ancora di più i particolari. Non possono essere frutto del caso, perché ogni elemento  è al proprio posto. Secondo le leggi della probabilità è impossibile una simile combinazione di particolari, la natura non può fare simili scherzi. Per convincersene basta guardare la Fig. 3, dove c’è la ricostruzione fatta da Patsy Nicholas Di Falco, che ha graficamente “eliminato la polvere accumulatasi” sul monumento marziano, rispettando rigorosamente le luci e le ombre, effettuando non solo un disegno, ma un vero e proprio studio che riproduce esattamente la realtà sotto la polvere dei millenni. Nelle immagini che, si ripete, sono reali, si nota la presenza di una torretta e di sette gradoni proprio come nelle ziqqurat terrestri.

Altri indizi di chiara artificialità sono il cratere quadrato che si vede molto bene in alto a destra, specie nella foto in bianco e nero (i meteoriti non scavano crateri quadrati). Siccome è situato vicinissimo alla ziqqurat, è probabile che da lì sia stato estratto proprio il materiale per costruire il monumento. Gli enti spaziali forse vogliono che nulla trapeli. A conferma di ciò, citiamo il caso del dipendente dell’Ente Spaziale Europeo licenziato nel 2004 perché aveva osato  affermare che le strutture osservate in alcune foto scattate su Marte dalle sonde spaziali non erano naturali, ma costruite da qualcuno. Come per il fenomeno UFO, la gente deve essere tenuta all’oscuro di tutto, forse perché molti potrebbero rimanere scioccati  nel sapere della presenza di altri esseri evoluti oltre all’uomo.

Ma è solo questione di tempo. Il grande pubblico ne saprà molto di più proprio in questi giorni, quando sarà in edicola il numero di Aprile di “Area di Confine” rivista mensile diretta proprio da Piccaluga, dedicata a questi temi, alle scienze, agli Ufo ed alle cosiddette materie di confine e che in diversi numeri ha già trattato di queste scottanti rivelazioni. Ma la bomba esploderà  anche in TV tra pochissimo tempo quando andrà in onda la puntata di Voyager che Piccaluga ha già registrato, dedicata proprio alle rivelazioni di Ossimoro Marte. Era ora che ciò avvenisse, il grande pubblico deve sapere. Perché la ziqqurat non è altro che un piccolo antipasto della sconvolgente realtà che c’è sul Pianeta Posso. Questo non  è che l’inizio e nei prossimi giorni se ne vedranno delle belle anche su internet, sperando che qualcuno non provi a  fermare la verità perché, non c’è dubbio, la storia così come la conosciamo va riscritta.
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La cappella di Rosslyn rivela un nuovo segreto legato alla simbologia dell’ape


La cappella resa famosa dal “Codice da Vinci” ha recentemente svelato un altro segreto. Durante i lavori di ristrutturazione gli operai hanno scoperto che all’interno di due guglie, negli anni passati, si erano annidate le api. Sono ben visibili nell’immagine i resti dell’alveare. Ma la cosa sorprendente è che il foro di accesso a questa “rifugio” era stato scolpito volontariamente all’interno di un fiore.
Appare quindi evidente che i costruttori della capella abbiano voluto offrire rifugio all’operoso insetto. Per quanto sia possibile sapere è un ritrovamento senza precedenti, un unicum nel suo genere.
Vale la pena quindi di soffermarsi un attimo sul possibile significato simbolico delle api e delle api associate alla cappella di Rosslyn. Il libro di Dan Brown, ma sopratutto quello del trio Baigent-Leigh-Lincoln “Il sacro Graal“, delinea l’ipotesi che la cappella custodisca il segreto della discendenza di Gesù e quindi del collegamento tra la stirpe reale di Davide a quella dei Merovingi. E’ ormai risaputo che questa teoria si basa su delle forzature che gli stessi autori hanno ammesso durante il processo intentato contro Dan Brown per lo sfruttamento indebito della loro idea però questo nuovo dettaglio dell’attenzione alle api potrebbe avere una chiave di lettura compatibile con quello scenario. L’ape è stata simbolo di regalità sin dai tempi degli egizi e come tale veniva utilizzata associata ai Faraoni, sopratutto collegata alla sovranità sul Basso Egitto. Sempre per gli egizi essa rappresentava la divinità in quanto nata dalle lacrime di Ra.  Nel corso della storia ha anche rappresentato lo stesso Gesù, o per meglio dire il Cristo, in quanto emblema della risurrezione a causa della sua sparizione durante i mesi invernali ed il ritorno in primavera. Furono poi proprio i Merovingi a reintrodurre il simbolo dell’ape in quanto sigillo regale prima ancora del fiore di loto. Napoleone stesso dopo aver cercato un legame genealogico con i Merovingi volle il simbolo dell’ape. Da notare che i Merovingi vennero soppiantati dai Carolingi grazie all’intervento del Vaticano, fatto che se contestualizzato nella disputa sulla discendenza di Gesù assummerebbe un significato preciso. Va inoltre considerato il valore alchemico dell’ape determinato dalla sua capacità di trasformare la materia, il nettare in miele, che può essere associato al processo di iniziazione delle massoneria tramite il quale il novizio, la pietra grezza, viene lavorato sino a diventare una pietra perfetta. Quindi concludendo questo curioso dettaglio certamente non casuale nell’architettura della celebre chiesa può mettere in correlazione i principali protagonisti della seppur dubbia teoria del Sang Real, del Sangue Reale: Gesù, i Merovingi e la massoneria.
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