2012 , fine del mondo? - 2 - Guerra Termonucleare

La prima bomba atomica usata su Hiroshima era di tipo "A", ossia una bomba che fa uso della fissione nucleare per sprigionare energia. La reazione a fissione fa uso di un nucleo di Uranio 235 (o Plutonio 239) che vengono divisi tramite il bombardamento con neutroni o altre particelle elementari in frammenti sub-nucleari. Questo un processo libera una ingente quantità energia.È il tipo di reazione comunemente utilizzata nei reattori nucleari delle centrali elettriche.

In seguito gli USA e l'URSS perfezionarono un tipo di bomba molto più efficiente in termini di distruttività: la bomba H, o bomba all'idrogeno, la quale usa lafusione nucleare, la stessa che produce energia nel Sole. Tale processo consiste nell'unione dei nuclei di due atomi leggeri, isotopi dell'idrogeno (deuterio e trizio) in uno più pesante. Questo tipo di reazione ilbera una spaventosa quantità di energia, migliaia di volte più elevata di quella che alimenta la bomba A. Si pensi infatti che la bomba H più potente mai realizzata fu in grado di sprigionare una potenza di 57 megaton, 4400 volte superiore a quella che devastò Hiroshima, che era pari solo a 0.013 megaton. Il fungo raggiunse l'altezza di 60 Km e l'onda d'urto fece tre volte il giro del mondo nelle successive 36 ore.

Da qui si comprende che una bomba simile sarebbe in grado di devastare una metropoli come Londra o Parigi causando danni spaventosi, sia sul punto di impatto, sia nei 30 Km di raggio ove si estende l'onda di calore e sia per le radiazioni gamma che ricadrebbero come falloutradioattivo per 90 Km di raggio dal centro.

Si noti che di queste bombe, negli arsenali Russi e USA ne esistono in totale circa 10.000 (diecimila!), montate su missili balistici intercontinentali o missili a medio raggio su navi corazzate e sottomarini.


Tuttavia la possibilità che una tale guerra si realizzi è scongiurata dal fatto che essa causerebbe distruzione anche dell'eventuale attaccante.

Nonostante questo ragionamento, nei giorni tra il 15 Ottobre e il 28 Ottobre del 1962 si è davvero sfiorata l'ecatombe termonucleare con la crisi dei missili a Cuba: dopo la vittoria di Castro nella rivoluzione cubana del 1961, gli Stati Uniti volevano confinare il nuovo regime comunista, con il quale il presidente Eisenhower aveva interrotto i rapporti diplomatici. I

l suo successore, John Fitzgerald Kennedy, approvò un piano di invasione dell'isola definito dal precedente governo addestrando e appoggiando gli esuli cubani, che sbarcarono nella baia dei Porci. L'operazione fallì e Cuba, vistasi minacciata, chiese e ottenne da Mosca l'installazione di batterie di missili nucleari sul proprio territorio. Quando gli aerei spia americani li scoprirono (nell'ottobre del 1962), Kennedy ordinò il blocco navale dell'isola. In quei giorni si è andati vicinissimi alla terza guerra mondiale!

Recentemente anche paesi dai governi instabili come India e Pakistan hanno costruito le loro bombe A, se una fazione fondamentalista (Talebani) votata al martirio autodistruttivo si impossessasse delle chiavi dei missili ciò potrebbe portare ad una guerra nucleare.

Quali sarebbero gli effetti di una guerra nucleare su larga scala? Sicuramente se venissero usate migliaia di bombe H la Terra verrebbe trasformata in un piccolo Sole. Ma anche se se ne usassero "solo" un centinaio in una guerra localizzata, oltre alle radiazioni che andrebbero diffuse, le esplosioni a Terra alzerebbero in aria miliardi di tonnellate di pulviscolo che andrebbe ad oscurare il Sole per almeno cinque anni. La conseguenza sarebbe un inverno nucleare.

La uniforme nube di polvere e ceneri radioattive si stabilizzerebbe a circa 1500 m di quota e, facendo essa da scudo all'energia solare, la temperatura media del globo di abbasserebbe di 40° centigradi. Gli effetti sulla vita nei mari e sulla vita vegetale e animale sulla terraferma sarebbero devastanti ed andrebbe distrutto anche lo strato di ozono. Tra quei pochi che sopravviveranno all'ecatombe si presenterà presto il problema della scarsità di cibo e la impossibilità di coltivare sui terreni contaminati.

La guerra atomica localizzata non costituisce un rischio esistenziale in quanto una piccola percentuale di esseri umani, nelle zone meno colpite, riuscirebbe comunque a sopravvivere. Per questo va assegnato a questo evento un grado di distruttività del 75%. Di recente il presidente USA Obama ha proposto alla Russia un accordo per la riduzione del totale degli armamenti nucleari delll'80% da entrambe le parti. Anche per questo si ritiene di assegnare alla probabilità che si verifichi l'evento un modesto 5%.

[Ugo Spezza]

fonte-futuroprossimo.blogosfere.it

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