Dove è sparito l'Airbus A330 Air France precipitato nell'Atlantico? E cosa lo ha fatto cadere ?

C'è un grande mistero intorno alla sorte e alle cause che hanno determinato il disastro aereo di cui tutto il mondo sta parlando. Vediamo anzitutto le ultime notizie:

Mezzi brasiliani, francesi e statunitensi sono mobilitati per cercare di individuare tracce dell'Airbus A330 dell'Air France Rio de Janeiro-Parigi, scomparso ieri con 228 persone a bordo, fra cui dieci italiani, mentre sorvolava i cieli dell'Oceano Atlantico. Un incidente che resta ancora senza una spiegazione.

A più di trenta ore dalla scomparsa dell'aeromobile, non esistono praticamente più speranze di trovare superstiti. Si tratta della catastrofe aerea più grave per l'aviazione civile dall'incidente occorso nel 2001 a un Airbus A300 dell'American Airlines, che si schiantò dopo il decollo da New York: in quell'occasione i morti furono 265.

Le indagini sulle cause della scomparsa dell'aereo rischiano di essere "molto lunghe e complesse", ha indicato un portavoce di Air France. Il Brasile ha mobilitato sei aerei, due elicotteri e tre navi nella zona in cui si presume l'aereo sia scomparso: un'area a 1.100 chilometri dalla città di Natal sulla costa nordorientale del Brasile, a 100 chilometri dallo spazio aereo del Senegal. Tutta la notte, due aerei brasiliani dotati di apparecchiature elettroniche, radar e infrarossi - un Hercules C130 e un Embraer R-99 (versione brasiliana dell'aereo radar Awacs) - in grado di effettuare ricerche notturne, hanno proseguito la loro attività senza risultati.

Due aerei militari francesi, un Atlantique 2 e un Falcon 50, hanno ripreso oggi le ricerche. L'Atlantique 2, un mezzo di sorveglianza marittima, si concentra sulla zona dove un pilota brasiliano ha segnalato nella notte di aver notato luci arancioni sull'acqua. Questi apparecchi sono inoltre forniti di barche e materiale di sopravvivenza che possono essere lanciati in mare.

"Le ricerche saranno portate avanti fino a quando necessario, i mezzi sono dispiegati sul posto e li metteremo a disposizione fin quando servirà", ha dichiarato il ministro della Difesa, Hervé Morin.

Le ricerche si svolgono in pieno Oceano Atlantico, una zona di turbolenze dove si incontrano masse d'aria degli emisferi nord e sud.Le cause di questa catastrofe restano misteriose, anche se il direttore della comunicazione di Air France Francois Brousse, ha ritenuto che l'ipotesi "più verosimile" è che l'Airbus sia stato colpito "da un fulmine".

"L'equipaggio era molto esperto con un aereo che ha passato la manutenzione, di estrema affidabilità", ha indicato il ministro incaricato dei Trasporti, Jean-Louis Borloo. Non ha escluso "alcuna ipotesi", compresa "la pista del terrorismo", pur sottolineando che allo stato attuale delle indagini "nessun elemento che riguarda i passeggeri, il decollo, né le condizioni note dalle comunicazioni automatiche al centro di manutenzione vanno in questa direzione".Anche se non c'è alcun inizio "sulla pista terroristica, il nostro lavoro è andare a cercare le scatole nere", ha chiarito.

E' inevitabile che in molti, assistendo alla notizia, abbiano pensato alle vicende della fiction di "Lost" che va per la maggiore sulle televisioni di tutto il mondo. Soprattutto perchè non si riesce davvero a capire come non sia stato possibile nemmeno, da parte dei piloti dell'aereo, lanciare un messaggio di sos.

"Un'esplosione o comunque qualcosa di "estremanente grave e rapido". Così gli esperti consultati dalla televisione France24 hanno definito la causa più probabile della scomparsa dell'aereo.

"Avrebbe dovuto essere qualcosa di estremamente rapido e gravissimo per impedire al pilota di comunicare", ha indicato un comandante di bordo, Jean Serrat, "Avrebbe potuto essere una panne generale causata da un fulmine?", si è chiesto il pilota, in riferimento alla notizia secondo cui verso le 4.30 l'aereo avrebbe informato terra di avere "un'avaria elettrica generale".

"Forse", si è risposto scetticamente Serrat, che però ha sottolineato come in genere "i messaggi di emergenza avvengono su frequenze di emergenza". Anche per questo il pilota ha parlato di un'improvvisa esplosione, aggiungendo che "non si può escludere un attentato".

Così pure Gerard Jouagny, specialista di aviazione, evoca la probabilità di "un'esplosione", ricordando come in passato si siano verificati casi collegati al serbatoio: "L'aereo era a oltre 35 km di altitudine, dunque il comandante aveva tutto il tempo, prima di schiantarsi, di lanciare un messaggio di emergenza".

fonte apcom - http://www.apcom.net

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