Mercoledì decolla la prima missione NASA per la 'colonizzazione' della Luna.

A quasi 40 anni dallo sbarco di Neil Armstrong sulla Luna, gli Stati Uniti si preparano a fare il primo passo per la colonizzazione dell'unico satellite naturale della Terra. E' infatti previsto per mercoledi' a Cape Canaveral il lancio della missione robotica 'Lunar reconnaissance orbiter' (Lso) volta a individuare il miglior sito per ospitare la prima colonia terrestre al di fuori del nostro pianeta, e a individuare l'eventuale presenza di ghiaccio.

Dell'ambiziosa missione da 579 milioni di dollari parla oggi il Chicago Tribune online, ricordando che il piano per la colonizzazione della Luna era stato voluto dall'ex presidente Usa George W. Bush, che nel 2004 propose la creazione di insediamenti umani sul satellite entro il 2020. Nelle intenzioni di Bush, inoltre, la Luna doveva servire come base per inviare gli astronauti su Marte.

Il presidente Obama, come sottolinea il quotidiano, non ha sposato la visione di Bush: cio' nonostante, in attesa che l'attuale amministrazione definisca la revisione delle missioni spaziali, "la Nasa - ha spiegato l'amministratore associato dell'ente spaziale, Christopher Scolese - prosegue con le esplorazioni programmate".

Mercoledi', quindi, da Cape Canaveral saranno lanciati i mezzi spaziali 'Orbiter' ed 'Lcross' tramite un razzo a due stadi che, nelle previsioni della Nasa, dal 7 all'11 ottobre impattera' su uno dei poli della Luna, 'bucando' un cratere. Il materiale espulso nell'impatto sara' esaminato dall' 'Lcross' per verificare l'eventuale presenza di ghiaccio. L' 'Orbiter', in orbita a circa 30 miglia dalla superficie lunare (si distacchera' dal razzo 45 minuti dopo il lancio), dovrà produrre la piu' dettagliata mappa topografica del satellite mai realizzata.

"A parte l'area equatoriale esplorata dalle missioni Apollo - ha spiegato Craig Tooley, project manager dell'Lso - le immagini disponibili del resto della Luna sono davvero scarse. Ne abbiamo di migliori di Marte".

La presenza di ghiaccio, sottolinea il Chicago Tribune, non e' importante solo perche' costituirebbe una fonte di acqua, ma perche' quest'ultima, attraverso l'elettrolisi, potrebbe essere scomposta in ossigeno, utilizzabile dall'uomo per la respirazione e per realizzare combustibile da utilizzare per i viaggi di ritorno sulla Terra. Al momento, pero', ha sottolineato Tooley, "non c'e' nessuna prova che ci sia del ghiaccio sulla Luna".

Lo strato di polvere emesso nell'impatto del razzo sulla Luna sara' visibile anche sulla Terra, dagli appassionati muniti di telescopio.

(fonte ANSA - http://www.ansa.it )

0 commenti, commenta qui: