Un microRNA regola i ritmi del fegato

Coinvolto nell'armonizzazione dei processi metabolici dei lipidi, la sua azione influenza anche i cicli di replicazione del virus dell'epatite C


La maggior parte delle cellule possiede un orologio inteno, un gruppo di geni che manifesta schemi di espressione ciclici che raggiungono il picco una volta al giorno. Molti di questi geni sono espressi in organi come il fegato, la cui attività è importante che sia attentamente regolata nel corso della giornata. Un gruppo di ricercatori del National Centre of Competence in Research Frontiers in Geneticspresso l'Università di Ginevra, in Svizzera, ha ora scoperto che un ruolo determinante per questi "oscillatori" molecolari è svolto da uno specifico microRNA, una classe di molecole che sono capaci di inibire la sintesi di particolari proteine, permettendo alla cellula di ridurre l'attività di particolari geni.

Finora ben poco si sapeva sull'influsso dei microRNA sui ritmi circadiani e l'articolo pubblicato sulla rivista Genes & Development dal gruppo di ricerca diretto da Ueli Schibler inizia a colmare questa lacuna.

Molti dei geni coinvolti nel metabolismo dei grassi sono influenzati dall'assunzione periodica di cibo e la loro attività deve essere attentamente regolata e sincronizzata per assicurare l'armonico procedere dei numerosi processi metabolici coinvolti.

"Abbiamo individuato il ruolo di un microRNA chiamato miR-122, che è particolarmente abbondante nel fegato e che influisce sulla regolazione del metabolismo del colesterolo e degli altri lipidi e che può favorisce la replicazione del virus dell'epatite C", ha detto David Gatfield, che partecipato alla ricerca.

I biologi hanno in particolare scoperto che miR-122 è fortemente coinvolto nel sistema dell'orologio circadiano degli epatociti. Questo microRNA modula numerosi geni, andando a colpire l'ampiezza e la durata della loro espressione. Peraltro, la sintesi di miR-122 coinvolge un fattore di trascrizione noto per intervenire a sua volta sui ritmi  circadiani.

"Sarebbe poi interessante studiare se la connessione fra ritmi circadiani e miR-122 si estende anche al ruolo di questo microRNA nella replicazione del virus dell'epatite C", ha osservato David Gatfield. Sapere se la moltiplicazione virale è collegata a specifici periodi della giornata contribuirebbe a una migliore comprensione del ciclo di vita di questo pericoloso patogeno. 


FONTE-lescienze.espresso.repubblica.it

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