Nigeriano fai-da-te inventa il "frigorifero del deserto", funziona senza elettricità, conserva al fresco prodotti facilmente deperibili in climi caldi
La semplice ma rivoluzionaria invenzione ha garantito un minor deterioramento degli alimenti, riducendo al minimo il rischio di mangiare cibi andati a male o in decomposizione.
Il fenomeno che permette al frigorifero del deserto di svolgere il suo lavoro, si basa su un semplice principio della fisica: l'acqua contenuta nella sabbia posta nell'intercapedine tra due vasi d'argilla infilati uno dentro l'altro, evapora verso la superficie esterna del contenitore più grande dove l'aria è asciutta. In virtù delle leggi della termodinamica, il processo di evaporazione provoca automaticamente un calo di parecchi gradi della temperatura del contenitore interno con il beneficio di distruggere i microrganismi nocivi, garantendo la freschezza e conservazione degli alimenti deperibili nel suo alloggiamento.
Il principio della fisica utilizzata dal pot-in-pot è presente in natura: un cane ansimante utilizza lo stesso processo per dissipare il calore in eccesso attraverso la sua lingua.
Mohammed Bah Abba, ha verificato l'efficacia del suo frigorifero del deserto, per esempio,le melanzane restano fresche per 27 giorni (nel frigorifero tradizionale, solo tre giorni); pomodori e peperoni durano per più di tre settimane.
La prova più ardua? Gli spinaci africani, di solito si buttano dopo un giorno, grazie al frigorifero del deserto restano commestibili per 12 giorni.
virtualblog.splinder.com
Posted in: INVENZIONI on sabato 29 agosto 2009 at alle 04:21