Variazione sul tema degli alieni: e se i cattivi fossimo noi?


Le pellicole cinematografiche di fantascienza sono da sempre lo specchio della società o del tempo: negli anni '50 la guerra fredda si traduceva in forma metaforica nella battaglia contro alieni ostili (tema poi ripreso in film come 'Independence Day').

Le recenti tensioni ambientaliste hanno prodotto un filone di films 'catastrofici' nei quali la natura (o organismi esogeni) si ribellano all'uomo: in "E venne il giorno" la rivoluzione viene dalle piante, in "ultimatum alla Terra" è un'antica razza extraterrestre a metterci in guardia sui nostri abusi perpetrati ai danni della natura.

E oggi? Il tema della 'nuova schiavitù' e dei flussi migratori è molto sentito, e si traduce in una 'variazione sul tema' degli alieni: in un thriller di fantascienza che vedremo presumibilmente nel prossimo autunno, "District 9" (prodotto da quel Peter Jackson del 'Signore degli Anelli'), gli alieni giungono pacificamente sulla Terra, ma vengono catturati e ridotti in schiavitù.

Costretti a lavorare in uno speciale 'Ghetto' da una unità Multi Nazionale, essi lavorano in modo massivo per fare in modo che gli esseri umani producano le conoscenze derivate dai manufatti alieni.

E' un modo come un altro per riflettere tutti sulla brutalità dell'uomo ai danni degli altri uomini: l'alieno cinematografico è spesso un nostro doppio, è un modo per proiettare su qualcuno le nostre emozioni, le nostre paure, le nostre riflessioni.

Ecco un trailer:




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