Il futuro del ciclo dei rifiuti? La Smart Trash cambierà il nostro rapporto con l'ambiente.

Immaginate un futuro nel quale ogni nostro oggetto è dotato di un codice universale (UPC) o di un sistema RFID (a radioidentificazione) che lo 'conoscono' in ogni sua parte e sono in grado di restituirci il calcolo di quanto può fruttare il riciclaggio dei materiali che lo compongono.

In altre parole? Un futuro nel quale il nostro cestino dei rifiuti è dotato di un display che porta il conteggio di quanto potremmo guadagnare dall'immondizia che stiamo gettando.

Qualche piletta usata, pochi centesimi di euro: una vecchia tastiera? 1 euro.. perfino quelle scatolette di tonno lì..il cestino si occupa di 'inventariare' e calcolare: la cifra ottenuta ci viene detratta dalla tassa sui rifiuti.

"Il processo di riciclaggio dei rifiuti è gestito ancora con tecnologie degli anni '50," sostiene Valerie Thomas, professoressa associata di Ingegneria Industriale alla Georgia Tech, "e non si può continuare così, naturalmente".

E' questo il motivo di fondo alla base del concetto di "Smart Trash" (spazzatura intelligente) promosso dal suo dipartimento con la collaborazione di numerose grandi aziende e dell'Agenzia di Protezione Ambientale (EPA).

L'immondizia 'intelligente' può ridefinire la relazione che le persone hanno con i rifiuti: non più qualcosa da gettare ovunque per liberarsene prima possibile, ma un vero e proprio microcosmo di materiali da gestire per essere rimessi in circolo.

Colossi mondiali come Hewlett-Packard o Wal-Mart stanno lavorando per dare al progetto della Thomas un futuro reale:attualmente ricicliamo carta, alluminio e plastica, potremmo passare ad una enorme varietà di materiali sfruttando un sistema che non ci chiede di cambiare procedura per identificare ciò che gettiamo.

"Ci sarebbero vantaggi di ogni tipo per chi consuma e ricicla," diceAngie Leith, analista dell'EPA a Washington: "ci sarà sempre qualcosa a 'fine vita' che dovrà essere smaltito. Tanto vale farlo in modo intelligente".

COME FUNZIONA LA SMART TRASH?

FASE UNO - Un codice prodotto universale (UPC) o un tag a radiofrequenze (RFID) contraddistingue gli oggetti: uno scanner inserito in un cestino dei rifiuti registra ciò che viene gettato e permette di monitorare il valore economico dei pezzi che si possono riciclare.

FASE DUE - Oltre alla discarica, sorgono altri centri di smistamento rifiuti, che si occupano di rigenerare oggetti 'scarichi', riciclare i materiali e reimmetterli sul mercato, mettendo in sicurezza gli oggetti che contengono materiali potenzialmente tossici.

Il valore ottenuto viene convertito in un micropagamento per l'utente, o detratto dal valore della sua tassa sui rifiuti.

Semplice. Sensibile. Sostenibile.

La Thomas si dice certa che ogni genere di oggetto può essere riciclato con questo sistema, finanche oggetti infimi (tovaglioli di carta, bucce di banana), che potrebbero avere un 'controvalore' convertendoli in carburante o composto fertilizzante. "Bruciare rifiuti non riciclabili in un modo sostenibile potrebbe fornire energia in più e dare una piccola contropartita a chi decide di gettarli"

Con l'abilità di monitorare e determinare il valore di quasi tutto ciò che abbiamo in casa e decidiamo di gettare, la tecnologia Smart Trash può diventare un'arma formidabile.

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