L'origine dei primati antropoidi
Algeripithecus, risalente a 50 milioni di anni fa, finora considerato il più antico primate antropoide del continente africano, apparterrebbe invece al gruppo che comprende lemuri, loris e galagoni.
La scoperta nel sito di Glib Zegdou, nell'Algeria nord-orientale, di resti fossili di due specie di primati mette in ulteriore dubbio l'ipotesi che i primi primati antropoidi abbiano avuto la loro culla in Africa, portando un altro tassello a favore della teoria alternativa di un'origine asiatica. La scoperta è dovuta a un gruppo di paleontologi franco-algerini facenti capo alle Università di Montpellier e di Orano, in Algeria, che riferisce delle analisi condotte sui resti fossili in un articolo pubblicato suiProceedings of the Royal Society B .
Nel 1992, nel deserto algerino furono rinvenuti i resti fossili di un piccolo primate, chiamato Algeripithecus, risalente a ben 50 milioni di anni fa che, sulla base dei resti parziali di due molari venne considerato il più antico primate antropoide del continente africano. La scoperta dell'Algeripithecus rappresentò all'epoca un significativo contributo a favore dell'ipotesi che l'Africa fosse stata la culla dei primi antropoidi, il gruppo a cui appartengono sia l'uomo sia le altre scimmie.
Nel corso della spedizione di scavo del gruppo franco-algerino sono stati però ora riesumati resti cranici e dentali sia di Algeripithecus che di Azibius che possiedono mandibole pressoché complete. Dall'esame di questi reperti è risultato che essi mostrano diversi tratti tipici delle strepsorrine (il sottordine di primati che include lemuri, loris e galagoni), e in particolare l'adattamento all'attività notturna e la presenza del toothcomb, il "pettine dentale", formato dall'unione in una caratteristica struttura degli incisivi e dei canini dell'arcata inferiore.
I paleontologi ne hanno inferito che Algeripithecus, al pari di Azibius, di fatto non sarebbe appartenuto alla famiglia dei primati antropoidi ma fosse con tutta probabilità uno dei più antichi rappresentanti africani delle strepsorrine.
Se non si considera Algeripithecus, i più antichi resti che testimoniano la presenza di primati antropoidi in Africa sono quelli rivenuti nei pressi del sito di al Fayum, in Egitto, risalenti a un periodo compreso fra i 30 e i 38 milioni di anni fa. Questa scoperta sposta dunque la prima effettiva comparsa dei primati antropoidi in Africa di oltre 15 milioni di anni, cosa che a sua volta si ripercuote sul quadro della storia evolutiva dei primati antropoidi africani, rafforzando l'ipotesi alternativa di una loro origine asiatica.
Nel 1992, nel deserto algerino furono rinvenuti i resti fossili di un piccolo primate, chiamato Algeripithecus, risalente a ben 50 milioni di anni fa che, sulla base dei resti parziali di due molari venne considerato il più antico primate antropoide del continente africano. La scoperta dell'Algeripithecus rappresentò all'epoca un significativo contributo a favore dell'ipotesi che l'Africa fosse stata la culla dei primi antropoidi, il gruppo a cui appartengono sia l'uomo sia le altre scimmie.
Nel corso della spedizione di scavo del gruppo franco-algerino sono stati però ora riesumati resti cranici e dentali sia di Algeripithecus che di Azibius che possiedono mandibole pressoché complete. Dall'esame di questi reperti è risultato che essi mostrano diversi tratti tipici delle strepsorrine (il sottordine di primati che include lemuri, loris e galagoni), e in particolare l'adattamento all'attività notturna e la presenza del toothcomb, il "pettine dentale", formato dall'unione in una caratteristica struttura degli incisivi e dei canini dell'arcata inferiore.
I paleontologi ne hanno inferito che Algeripithecus, al pari di Azibius, di fatto non sarebbe appartenuto alla famiglia dei primati antropoidi ma fosse con tutta probabilità uno dei più antichi rappresentanti africani delle strepsorrine.
Se non si considera Algeripithecus, i più antichi resti che testimoniano la presenza di primati antropoidi in Africa sono quelli rivenuti nei pressi del sito di al Fayum, in Egitto, risalenti a un periodo compreso fra i 30 e i 38 milioni di anni fa. Questa scoperta sposta dunque la prima effettiva comparsa dei primati antropoidi in Africa di oltre 15 milioni di anni, cosa che a sua volta si ripercuote sul quadro della storia evolutiva dei primati antropoidi africani, rafforzando l'ipotesi alternativa di una loro origine asiatica.
Posted in: PALEONTOLOGIA, RITROVAMENTI, STORIA on mercoledì 16 settembre 2009 at alle 23:57