BOATI DI ORIGINE NON IDENTIFICATA
I rumori prodotti dalle attività quotidiane della vita moderna hanno in gran parte nascosto i rumori naturali cui i nostri antenati erano abituati da secoli. Oggi, soprattutto in città, tutti i suoni da noi uditi hanno origine da qualcosa di meccanico o di artificiale, tanto che non a caso si parla spesso di inquinamento acustico. Ebbene, artificiali o naturali che siano, siamo soliti ritenere che tutti i suoni abbiano un'origine identificabile.
Conosciamo le cause del brontolio sordo di un temporale in lontananza, sappiamo distinguere il canto di un uccello dall'abbaiare di un cane e, nonostante il fatto che a volte ci lasciamo suggestionare dalle storie di fantasmi, la maggiorparte di noi sa che i colpi secchi nei mobili e i cigolii delle porte durante la notte sono dovuti agli sbalzi di temperatura tra giorno e notte che modificano la struttura molecolare del legno, o ai cardini poco oliati di porte soggette a correnti d'aria.
Tuttavia a molti sarà capitato di udire in piena estate, verso sera, dei rombi di tuono e di constatare che il cielo è terso e limpido in tutte le direzioni. Questo fenomeno è associato spesso alla comparsa di lampi improvvisi, veri e propri flash che squarciano le calde notti estive e che siamo soliti definire lampi di calore. Secondo la teoria elettrica, da qualche parte nel cielo sereno deve esistere un'invisibile concentrazione di cariche elettriche, ma sembra che non sia ancora chiaro il meccanismo di innesco del fenomeno.
È un piccolo mistero naturale che la scienza prima o poi risolverà senz'altro, ma ci fa ugualmente riflettere sul fatto che le cose che a volte diamo per scontate nascondono spesso qualcosa di straordinario. Se i lampi e i tuoni di calore sono fenomeni comuni altrettanto non si può dire per alcune tipologie di suoni la cui origine è ancora in gran parte ignota. In gergo questi rumori ignoti si chiamano B.O.N.I., ovvero Boati di Origine Non Identificata, ma sotto questa definizione vogliamo, sia pur arbitrariamente, comprendere in questa sede anche altre fenomenologie sonore misteriose: fruscii, sibili, ronzii, melodie ecc ...
Gli inglesi li chiamano mistpouffers (dissipatori o cannoni di nebbia), in Italia vengono chiamati marina o brontidi, in Giappone uminari. Ovunque nel mondo dall'Europa all'Islanda, dalla Cina al Nordamerica, questi suoni sordi ed esplosivi vengono uditi nei pressi delle coste. Molto probabilmente hanno qualcosa a che vedere con il mare o l' acqua, anche se non mancano i corrispettivi cannoni terrestri, uditi nell'entroterra o anche molto distante dal mare. In tempi moderni si è cercato di spiegare il fenomeno come la conseguenza dell'utilizzo di bombe soniche, ma questa teoria non regge se si considera che alcuni mistpouffers vengono uditi negli stessi luoghi da secoli.
Più plausibile invece, anche se non ancora dimostrata, l'ipotesi che si tratti di eruzioni di gas naturale dai banchi continentali di sabbia coperti dall'oceano. Recentemente si sono trovati dei segni su tali banchi di sabbia, come delle cicatrici che potrebbero essere state lasciate proprio da queste eruzioni. Fino al secolo scorso, lungo la costa orientale del Canada, nei pressi di Charlotte County, quando questi rimbombi si manifestavano si usava dire che "gli indiani stavano cacciando le balene al largo di Grand Manan".
Una spiegazione a cui pochi viaggiatori dell'epoca potevano credere dato che il suono di un'arma non poteva giungere da così lontano. Samuel Kain che si recò da quelle parti nel 1895 descrisse così il fenomeno: «Nelle calme giornate estive, quando il calore torreggia sull'oceano, si odono quelle che sembrano essere armi o persino cannoni (...) vengono uditi a intervalli venire dal mare (...) il rumore ha carattere profondo e rimbombante.» Il capitano Charles Bishop, della goletta Susie Prescott, segnalò a Kain di aver udito quei suoni a quaranta miglia tra Grand Manan, Georges Bank e Mount Desert Rock.
Nello stesso periodo sempre in Canada, nel New Brunswick, il naturalista Edward Jack era solito udire dei rumori provenienti dal lato meridionale di Passamaquoddy Bay, dove andava a caccia di anitre. Assomigliavano più alla risonanza di un corpo pesante che cade nell' acqua piuttosto che allo sparo di un'arma, un po' come un blocco di ghiaccio che si stacca da un largo strato e scivola in mare ... I rumori venivano uditi soltanto nelle mattinate calme di primavera quando non spirava neanche un alito di vento.
Nelle Filippine il fenomeno si manifesta in maniera analoga. Qui la maggiorparte dei luoghi in cui vengono uditi sono, oltre alle coste, i tratti di mare tra le isole, e le baie chiuse. Si manifestano solitamente al tramonto, durante la notte e al mattino presto e in special modo nei mesi caldi. Vengono paragonati ai rombi di tuono. I Filippini credono che i rumori siano l'effetto delle onde che si infrangono sulla spiaggia o all'interno di caverne e che il loro manifestarsi sia generalmente connesso con i cambiamenti di tempo.
Sui fondali del Golfo del Messico vi sono molti depositi di gas naturale. E in effetti in questa zona troviamo parecchi mistpouffers (sempre che le due cose siano correlate). Il signor W. S. Cooper riferì la sua esperienza che venne pubblicata sul prestigioso Scientific American nel 1896. «La sera del 28 dicembre 1885, ero con un compagno su una barca a vela nel Golfo del Messico, circa 20 miglia a sud.est di Cedar Keys, Florida. Eravamo in panne. Il mattino seguente il cielo era senza nubi. Vi era una nebbia leggera e niente brezza. L'atmosfera era corroborante ma non gelida. Ci trovavamo a circa 10 miglia al largo ma in acque basse.
Poco dopo il sorgere del sole udimmo spari come quelli di un'arma o di un cannone distante. Arrivavano ad intervalli di circa cinque minuti. Non eravamo certi della direzione. Il mio compagno, che viveva parecchie miglia in giù lungo la costa, disse di aver udito spesso gli spari nelle mattine calme». Il dottor A. Cancani nel 1898 scrisse un resoconto per il Monthly Weather Review in cui illustrava I risultati della sua indagine sui mistpouffers italiani. Egli si recò in Umbria dove questi fenomeni vengono chiamati marina, poiché si ritiene che provengano dal mare. Qui i suoni sono distinti e ben riconoscibili, più lunghi degli spari di un cannone e più simili a tuoni lontani.
Sembrano provenire da grande distanza, talvolta addirittura dal terreno, ma in generale attraverso l'aria. Il tempo di solito è buono ma anche qui come nelle Filippine si crede che questi fenomeni siano associati a un repentino cambiamento atmosferico, tanto che esiste un detto popolare che recita: "Cuando tuona la marina o acqua o vento o strina" (Quando si odono i marina bisogna aspettarsi pioggia o vento o calore). L'intervallo tra le detonazioni è variabile, da pochi secondi a pochi minuti.
Cancani conclude la sua relazione riflettendo sulla possibile origine di questi fenomeni e constatando che la causa non può essere legata a tempeste, perchè i mistpouffers vengono uditi anche col mare calmo. Non può trattarsi neanche di raffiche di vento nelle gole delle montagne poiché si odono anche in cima ai monti così come in pianura. L'origine atmosferica non spiega perchè i suoni suano confinati in particolari regioni e i rumori artificiali non erano all'epoca così determinanti. Cancani propendeva per un'ipotesi sotterranea ma come sempre le indagini si arenarono.
I Cannoni di Barisal sono forse le più famose detonazioni misteriose del mondo. Si odono nei pressi del delta del Gange e sono per lo più simili agli altri mistpouffers. Le descrizioni dei cannoni variano un poco da rapporto a rapporto ma in generale possiamo dire che il loro suono è un po' più acuto ripetto alle altre fenomenologie. Una delle prime testimonianze riportate in occidente è quella di G.B. Scott che così descrive il curioso fenomeno. « Udii per la prima volta i cannoni di Barisal nel dicembre 1871, sulla strada per Assam da Calcutta attraverso i Sundarbans. Il tempo era calmo e sereno, nessun segno di temporale.
Per tutto il giorno i rumori a bordo del vapore avaveno impedito di udire qualsiasi altro suono; ma quando tutto fu silenzio di notte, ed eravamo ormeggiati in uno o l'altro degli stretti canali nelle vicinanze di Barisal, lontani da villaggi o altre abitazioni, con miglia e miglia di erba alta e lussureggiante da ogni lato, unici suoni lo sciabordio dell' acqua o il tonfo della terra, che cadeva nell' acqua lungo le rive, allora a intervalli, irregolarmente, si sentiva il sordo attutito rimbombo come di un cannone lontano. Talvolta un solo sparo, altre volte due, tre o più in successione, mai vicini, sempre distanti, ma non sempre egualmente distanti. Talvolta gli spari sembravano cannoni da due forze opposte ampiamente separate, altre volte da direzioni diverse ma evidentemente sempre da sud, cioè dalla parte del mare ... »
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