Ayla e la lettera del diavolo



 

1912, Turchia, Istanbul...
Nel villaggio Shumasch sapevano tutti che Ayla era maledetta.
Nessuno aveva il coraggio di avvicinarsi a lei, perché in lei si celava la morte.
Suo padre era stato sgozzato, la sorella mangiata da un cannibale, il fratello trucidato e gettato in pasto agli animali...La gente considerava Ayla una peccatrice assoggettata al volere del demonio...
Le rimaneva soltanto la madre, unico affetto in una vita che non le apparteneva più.
Non aveva desideri, se non quello di essere accolta nella casa del Signore, all'imbrunire del sole, quando sarebbe stata finalmente giudicata e perdonata.
Ayla voleva percorrere il sentiero di Dio, voleva diventare una suora per aiutare la sua gente.
Ma vi era qualcosa che le impediva di realizzare le sue volontà.
L'angelo della morte era avvolto dalle tenebre, perché ovunque egli andasse, l'oscurità consumava la luce.
“ Questa è la lettera del diavolo”.
Le disse guardandola negli occhi, riuscendo quasi a penetrare la sua anima.
“ Il diavolo vuole che tu firmi questa lettera, che tu ceda alle sue lusinghe, che tu sia la sua mano nel mondo degli essere umani”.
La lettera del diavolo era stata scritta con il sangue di un'innocente.
Ayla non poteva leggerla, perché non conosceva la lingua utilizzata.
Improvvisamente ebbe una raccapricciante visione, vide sua madre, impiccata ad un albero nel giardino di casa, con l'angelo avvolto dalle tenebre che raccoglieva il suo sangue in un'antica coppa di vetro satinato.
“ Hai scritto questa lettera con il sangue di mia madre!”
Dalla sua bocca uscì un grido assordante, che le procurò un dolore immane alla gola.
Scappò via, sino a quando non si ritrovò dinnanzi alla Chiesa.
Vi entrò e correndo raggiunse il confessionale.
Il parroco la conosceva da anni, l'aveva vista crescere. Ayla aveva bisogno di ricevere il suo perdono, di essere assolta.
“ Il diavolo mi insegue! Ho perduto anche mia madre!”
“ Dimmi Ayla, cosa è accaduto!”
“ Il diavolo mi sta tentando, crede che cederò alle sue lusinghe, ma io voglio rimanere pura. Non voglio diventare un mostro, non lo voglio Padre!”
Nessuna risposta giunse dall'altra parte del confessionale.
Ayla credette di non meritare il perdono.
“ La prego Padre. Il Signore è compassionevole, mi aiuti...La prego!”
Il silenzio cadde infondo al cuore di Ayla.
Uscì dalla sua postazione e vide il Padre morto.
Sdraiato in una pozza di sangue, del suo sangue.
Il Diavolo era subdolo e meschino...
...Ayla scappò via dalla Chiesa e corse sino al villaggio.
Raggiunse un posto che conosceva molto bene, chiamato “ Il Giardino delle riflessioni”.
Si trattava di un luogo meraviglioso, in cui sorgevano alberi secolari e ruscelli d'acqua limpida.
Era quello l'ambiente ideale per lei, avrebbe potuto sfogarsi, chiedere venia al cielo, contemplare avidamente sulla strada maledetta in cui si era inconsapevolmente addentrata.
“ Sapevo che saresti venuta qui amore”.
Sua madre Nadire apparve dietro di lei, materializzandosi da una folata di vento.
“ Non sei reale! Sei soltanto una tentazione a cui non ho intenzione di cedere!”
Ayla conosceva il Diavolo, le sue tentazioni, la sua maledetta tenacia nel perseguire il suo obbiettivo.
Nadire si sedette sul prato e con una mano le accarezzò i capelli...
“ Stai sbagliano tesoro. Sono tua madre...Ayla non voglio vederti assoggettata al volere del diavolo, ma non vi sono alternative. Io, tuo padre, i tuoi fratelli, siamo stati sacrificati per una ragione. Ognuno di noi ha un sentiero che deve percorrere. Il tuo è questo. Dio ti ha abbandonata.
Devi rassegnarti come ho fatto io e agire pensando al tuo futuro...Tieni”.
Nadire lasciò la lettera del Diavolo nelle mani di sua figlia, poi si dissolse nel vento che soffiava.  Nella stessa intensa folata che l'aveva generata.
Ayla si alzò da terra e fece ritorno a casa.
Ripensò al sacrifico della sua famiglia, alla morte della madre, al salasso che aveva subito.
Con premura, adagiò la lettera a terra. Prese un coltello e si ferì la mano.
Con il suo stesso sangue che sgorgava, scrisse su quella dannata lettera la sua firma.
In un istante calarono le tenebre.
Gli occhi di Ayla divennero neri.
Sorrise, poi un'esplosione fece saltare in aria ogni cosa.
La gente del villaggio si radunò li davanti, per vedere con i propri occhi ciò che era accaduto.
Dalle macerie di quella casa in frantumi, tutti videro Ayla uscirne illesa.
Ayla si era rassegnata, diventando la mano del diavolo...
La dolce ragazza che voleva diventare suora non esisteva più.
Al suo posto vi era un demone.

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