La scoperta del vapore acqueo
Studio americano ridimensiona l’effetto delle attività umane sul clima

E’ un nuovo colpo assestato alla teoria del riscaldamento planetario provocato dall’uomo, e un ulteriore tassello di quello che è ormai noto come “Climagate” (vale a dire la manipolazione, da parte di professionisti dell’accreditamento dell’effetto serra, dei dati sul clima). Solomon e colleghi non si spingono fino al punto di negare decisamente un effetto delle attività umane nei cambiamenti climatici. Ma nello studio pubblicato su Science si chiede comunque per il futuro “un esame più attento”, nei modelli climatici, del ruolo del vapore acqueo, i cui cambiamenti si sono verificati nello strato a sedici chilometri d’altezza, quello in cui più forte è il loro effetto sul clima terrestre. Un effetto già noto da tempo, ma che ora la ricerca del Nooa, per la prima volta, quantifica e mette in relazione con le variazioni del clima degli ultimi tre decenni.
Posted in: AMBIENTE, CLIMA, RICERCA on lunedì 15 febbraio 2010 at alle 05:16