Marte, studio italiano sulle dune

Le dune su Marte si spostano come quelle dei deserti della Terra. La scoperta, nata dalla collaborazione fra Italia e Stati Uniti, dimostra che Marte è ancora oggi un pianeta molto attivo dal punto di vista geologico .  Il movimento della parte superiore delle dune è evidente nelle immagini raccolte dalla sonda statunitense Mars Reconnaissance Orbiter (Mro), analizzate da un gruppo internazionale coordinato dall'italiano Simone Silvestro, della Scuola internazionale di scienze planetarie (Irsps) dell' università d'Annunzio di Pescara, e dall'americana Lori K. Fenton, dell'istituto Seti del Centro di ricerche californiano Ames.

Le dune di Marte

"E' la prima documentazione dell'esistenza di increspature sulle dune di Marte", si legge nella relazione di Silvestro, che martedì 2 marzo presenterà la ricerca negli Stati Uniti, durante la 41st Lunar Planetary Science Conference, in programma dal 1° al 5 marzo a The Woodland, Texas, a circa 44 km da Houston.

"I movimenti delle increspature sulla sommità delle dune sono risultati evidenti nelle immagini rilevate a distanza di quattro mesi", dice ancora il ricercatore, e questa è la prova indiretta che tutte le dune su Marte sono attive, anche se il loro spostamento richiede migliaia di anni".

Nelle immagini analizzate dai ricercatori le dune appaiono molto scure:"Sono composte da sabbia di origine basaltica, formata dall'erosione di rocce vulcaniche", spiega Silvestro. Si trovano nel cratere Nili Patera, del vulcano Syrtis Mayor, all'interno di una delle regioni che appaiono come grandi macchie scure sulla superficie del pianeta.

"E' molto importante avere dimostrato che le increspature si spostano nonostante la flebile atmosfera di Marte", aggiunge il ricercatore. "Sulla Terra l'atmosfera è molto densa ed è normale che i venti riescano a muovere la sabbia, ma con un'atmosfera debole come quella marziana i venti devono essere decine di volte più forti".

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