Polo Sud, un tesoro nel lago sepolto dai ghiacci
C'è un mondo sommerso tutto da scoprire in fondo ai ghiacci del Polo Sud. Microorganismi e forse vegetazioni mai conosciute, che rimangono nascosti al resto del pianeta da almeno 30 milioni di anni. Il lago di Vostok, il più grande lago subglaciale conosciuto, si trova nel cuore dell'Antartide. Per chi volesse divertirsi a cercarlo sull'atlante, le coordinate sono 78°27'51.92"S e 106°50'14.38"E .
Ha più o meno le dimensioni dei grandi laghi degli Stati Uniti come l'Ontario che gli somiglia anche come forma. Ricopre un'area di 14mila chilometri quadrati è ha una profondità media di 344metri. Al centro vi sarebbe anche una piccola isola, che rende ancora più affascinante il mistero del lago sepolto. Il problema è che Vostok si trova a circa quattro chilometri di profondità sepolto dalle montagne di ghiaccio che si sono accumulate nel corso del tempo con lunghi inverni in cui la temperatura scende oltre i 60 sotto zero (punta record -82) e brevi estati in cui la colonnina del termometro non sale comunque mai sopra ai -30. La sua acqua dolce è rimasta allo stato liquido grazie alla pressione del ghiaccio che la sovrasta e che mantiene la sua temperatura sempre nei dintorni dello zero.
Gli scienziati della base russa, che da anni stanno cercando il modo di raggiungere e studiare le acque incontaminate di Vostok, hanno finalmente annunciato di essere a un passo dal compiere la loro missione. "Entro fine anno - afferma via telefono satellitare il capo delegazione Valerij Lukin - riusciremo a prelevare i primi campioni e daremo il via all'esplorazione più dettagliata". Le tecnologie sviluppate in anni di ricerca con altri esperti americani e britannici consentirebbero infatti di mantenere le acque di Vostok sterili senza turbarne l'equilibrio naturale. Vostok , che in russo significa Est, è da tempo un'ossessione per la delegazione inviata da Mosca a esplorare i segreti dell'Antartico ma anche per tutti gli altri scienziati delle 45 basi internazionali dislocate al Polo sud.
Adesso comincia la parte più delicata ed eccitante per la pattuglia di scienziati delle nevi. Bisognerà collocare gli strumenti e lavorare di fino per ultimare la trivellazione senza far crollare il "coperchio" che custodisce il lago di Vostok. E bisogna fare in fretta perché le temperature resteranno accettabili (circa -40) solo per poche settimane. Già a metà marzo il gelo obbligherà gli esploratori a fermarsi e attendere novembre per togliere l'ultimo tappo e guardare finalmente dentro a uno scrigno preistorico custodito nel freddo da prima che la Storia cominciasse.
Posted in: NATURA, SCOPERTE on giovedì 25 febbraio 2010 at alle 03:56