Piante di soia germogliano intorno alla Centrale di Chernobyl !
Germogli di soia, rigogliosi, nei terreni contaminati che si estendono vicino Chernobyl. Peccato però che non si possano mangiare! Annotano le le pagine scientifiche della rivista Wired. Eppure la scoperta di piantine di soia nei pressi della centrale nucleare saltata in aria nel 1986 è giudicata molto interessante dagli scienziati. Se riusciranno a comprendere come fanno a sopravvivere le piante in ambienti di per sé ostili, si potranno realizzare geneticamente piante talmente forti da resistere alla siccità o da crescere su terre poco fertili. I primissimi passi sono già stati fatti, da un team di scienziati slovacchi.
"E' molto incoraggiante sapere che esistano piante in grado di adattarsi nell'area in cui è avvenuto l'incidente nucleare più grave del mondo", ha commentato Martin Hajduch, esperto di biotecnologia applicata alle piante, presso la Slovak Academy of Sciences e coautore dello studio, sul Journal of Proteome Research.
Il team di Hajduch ha costruito e raccolto semi da un giardino vicino al villaggio di Chistogalovka, a cinque chilometri da quel che resta della centrale nucleare. Gli scienziati hanno analizzato quei semi con ogni sorta di moderna tecnica proteomica, superando precendenti studi condotti in materia. Dopo anni di ricerche effettuati sugli effetti dannosi delle radiazioni sulle piante cresciute in quell'area, questa è la prima volta che qualcuno scatta un'istantanea di tutto l'universo vegetale che cresce a Chernobyl.
Gli scienziati slovacchi hanno iniziato con il congelare ciascun seme con liquido nitrogeno, schiacciandolo fino a estrarre un mix di proteine. In seguito, hanno raccolto quelle molecole in un blocco di gel elettrizzato e hanno identificato ciascuna di esse con uno spettrometro di massa. Hanno poi sottoposto allo stesso procedimento pia nte che crescevano a 100 chilometri dall'area della centrale. Le piante contaminate si modificavano per difendere se stesse, regolando i livelli di decine di proteine in modo da proteggersi da malattie, metalli pesanti e sale.
La differenza principale tra le piante nate nell'area dei rifiuti radioattivi e quelle più lontane è stata sorprendente: i livelli di centinaia di proteine, conosciute per la loro abilità di trasportare altre proteine, erano bassissimi. Le piante dunque erano in salute, ma non commestibili.
fonte Apcom - http://www.apcom.net
Posted in: AGRICOLTURA, BIOLOGIA, NUCLEARE on martedì 2 giugno 2009 at alle 09:54