Un piccolo pesce che apprende dai propri simili
Una ricerca suggerisce che lo spinarello nordico possa avere una capacità di "apprendimento sociale" assai sofisticata che si sarebbe evoluta per effetto di una forte pressione selettiva
Lo spinarello nordico (Pungitius pungitius) è un pesce diffuso in gran parte delle acque dell'Europa che dimostra capacità di apprendimento non comuni, e in qualche modo assimilabili a quelle dell'essere umano.
Secondo quanto mostrato da una ricerca effettuata grazie a una collaborazione della St Andrews University e dell'Università di Durham il piccolo pesce è in grado di osservare il comportamento dei propri consimili e di compiere scelte utili per individuare le migliori fonti di cibo.
Nel corso della ricerca sono stati catturati circa 270 esemplari di spinarello nordico, suddivisi poi in tre gruppi sperimentali e in un gruppo di controllo.
Dai test effettuati circa il 75 per cento dei pesci ha mostrato di poter apprendere osservando i compagni quale fosse l'alimentatore in grado di fornire la maggiore quantità di cibo nonostante il tentativo dei ricercatori di ingannarli in precedenti test di esperienza diretta in cui ciascun esemplare aveva appreso come il miglior sito di reperimento del cibo fosse in quel caso un altro.
Le conclusioni della ricerca suggeriscono che il pesce possa avere una capacità di "apprendimento sociale" assai sofisticata che si sarebbe evoluta, secondo gli studiosi, per effetto di una forte pressione selettiva. L'anatomia del pesce non sembra infatti offrire sufficienti garanzie per poter affrontare i predatori o sfuggire loro durante l'approvvigionamento di cibo nel caso in cui si trovi da solo. Tale circostanza ha perciò fatto emergere una capacità di pianificazione delle strategie per la ricerca delle fonti di nutrimento.
Si tratterebbe così di un'ulteriore prova di come i meccanismi cognitivi che stanno alla base dell'evoluzione culturale cumulativa siano molto più diffusi nelle specie non umane di quanto ritenuto finora e che le grandi dimensioni del cervello non siano un requisito necessario per tale processo.
“I piccoli pesci possono avere cervelli piccoli ma sono dotati di notevoli capacità cognitive”, ha spiegato Jeremy Kendal. ricercatore del Dipartimento di antropologia della Durham e coautore dell'articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista “Behavioral Ecology”. "Questi pesci ovviamente non sono affatto simili agli esseri umani, ma hanno una capacità confrontabile con la nostra di imitare i propri simili quando si rendono conto che la ricompensa del comportamento osservato è migliore del proprio".
fonte-lescienze.espresso.repubblica.it
Posted in: NATURA, SCIENZA on giovedì 18 giugno 2009 at alle 04:40