Dragongfly, una fattoria a New York
Alcuni architetti volevano costruire le città in campagna! oggi invece, sognano di inserire le fattorie in città, in grattacieli energeticamente autosufficienti: l’agricoltura verticale, che potrebbe rivoluzionare tante cose. Nel 2050 l’80% della popolazione mondiale vivrà in città. Su questi presupposti l’architetto belga Vincent Caillebaudha svelato recentemente il suo avveniristico concept Dragonfly nel cuore di New York. Il rivoluzionario edificio autosufficiente sia dal punto di vista energetico che alimentare, è previsto sulla Roosevelt Island lungo l’East River tra Manhattan e il Queens. “Questa fattoria è concepita per nutrire i suoi 55 mila abitanti e altri 100 mila cittadini nei dintorni” spiega Vincent Caillebaud. Produrre in città quello che si consuma è il nuovo challenge, evitando così oltre ai famigerati pesticidi, il trasporto delle merci, inquinante e grande divoratore di energia. La fattoria urbana verticale biologica Dragonfly prevede coltivazioni di frutta, verdure, e cereali, piccoli allevamenti, ma anche allogi e uffici. Alto 600 metri, l’edificio si presenta con due ali futuriste di libellula accostate, trasparenti e nervate di acciaio e vetro (da cui il nome Dragonfly). Fine del fast food e degli alimenti surgelati, con l’orto in casa? Ogni appartamento dispone infatti di un orto verticale in cucina. La coltivazione idroponica fuori suolo utilizzata, consuma il 70% di acqua in meno delle coltivazioni tradizionali. Sono previsti anche frutteti, serre, giardini d’inverno con alberi e prati. Dragonfly è un vero organismo vivente. Niente è perso, tutto è riciclabile. La struttura delle ali a nido d’ape ricalca quella della libellula. L’edificio energeticamente autosufficiente che sfrutta l’energia solare, eolica e la biomassa, possiede una doppia pelle che consente una ventilazione naturale. In basso due porticcioli possono accogliere le barche.
fonte-futurix.it
Posted in: ARCHITETTURA, TECNOLOGIA on venerdì 17 luglio 2009 at alle 02:11