IPREDator, la nuova diabolica invenzione dei creatori di The Pirate Bay per navigare senza lasciare traccia

I ragazzi di The Pirate Bay non stanno mai un minuto con le mani in mano. Nonostante la dura sentenza che li ha condannati mesi fa, dopo la loro apparizione a Venezia eccoli ancora sulla bocca di tutti con un nuovo marchingegno che permette l'anonimato in Rete per tutti coloro che navigano e non vogliono lasciare traccia.

Si chiama IPREDator e nasce per contrastare - in modo legale stavolta - la direttiva europea sulla proprietà intellettuale del 2004 chiamata per l'appunto Ipred.

La Svezia ancora una volta si divide in due: dal provvedimento europeo il Paese ne aveva tratto una legge che dà potere ai detentori dei diritti d'autore di appoggiarsi direttamente ai fornitori di accesso a Internet e richiedere l'elenco completo di chi commette atti di pirateria digitale con la violazione dei copyright.

Con IPREDator tutto ciò non sarà più possbile: il sistema in pratica non permette di identificare l'IP di chi naviga poiché questo viene sostituito da un altro slegato dalla persona. Come se non bastasse, nessun dato viene archiviato e di conseguenza è assolutamente impossibile per chiunque di risalire alle attività svolte in Rete da chiunque ne faccia uso.

Già un numero 180 mila inviti per prendere parte alla beta diIPREDator sono iniziati a circolare in Rete e altrettanti utenti lo stanno testando con somma soddisfazione. Al momento non è possibile accedere per coloro che non possiedono un codice, almeno fino a quando il servizio non sarà reso pubblico per tutti alla fine del beta-test.

Come spesso accade da una legge esageramente repressiva - seppure efficace almeno stando ai dati riportati che dichiarano un calo del file sharing di due terzi - segue una soluzione ancora più ingegnosa e spesso estrema.

IPREDator non è l'unico sistema che inibisce la lettura dell'IP; prima di lui erano nati anche Dold.se e Relakks.com, guarda caso entrambi svedesi. Ha quindi senso creare un'inasprimento tale all'interno del Paese pur sapendo che una soluzione gli ingegnosi hacker la trovano sempre? Forse sarebbe meglio aprirsi al dialogo e cercare una soluzione che venga in contro a entrambe le parti - come per altro sta cercando di fare Viviane Reding - invece di fare un pugno di ferro che porta solo a uno scontro più diretto.

Fonti:

hightech.blogosfere.it





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