Altro che re dei predatori Il t-rex se la prendeva coi piccoli

Secondo un nuovo studio, il tirannosauro preferiva cacciare i baby dinosauri e solo raramente affrontava esemplari della sua stessa stazza

Altro che re dei predatori
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Re dei dinosauri? Mica tanto. Il tirannosauro, il più temibile predatore della preistoria, con fauci enormi in grado di triturare agevolmente anche un tavolo, se la prendeva coi piccoli. Amava cacciare dinosauri baby, appetitosi bocconcini che, di preferenza, ingurgitava interi. Un bullo, insomma, che piuttosto che affrontare fieramente esemplari della sua stessa stazza, prediligeva il gioco facile, andando a stanare prede giovani e indifese.

L'immagine, in contrasto con quella cinematografica del bestione di giurassica memoria che ingaggiava feroci battaglie con altrettanto spaventosi e giganteschi colleghi, ci viene proposta da un paleontologo inglese, David Hone, che insieme al collega Oliver Rauhut, della Collezione statale bavarese di paleontologia e geologia di Monaco, ha studiato a lungo le abitudini predatorie e la dieta del tirannosauro. Arrivando alla conclusione che, insieme ad altri dinosauri carnivori bipedi, il T-rex preferisse nettamente andare a cercare prede in erba e molto più piccole di sé.

In uno studio pubblicato sulla rivista internazionale di paleontologia Lethaia, Hone e Rauhut sostengono che, proprio come i predatori moderni, i dinosauri teropodi di preferenza cacciavano i piccoli, il che spiegherebbe l'assenza di fossili di dinosauri di piccole dimensioni e in giovane età. Insomma, la visione più tradizionale in base alla quale i grossi teropodi cacciavano altri esemplari adulti di dinosauri, sarebbe invece lo scenario meno frequente.

"Il tirannosauro è una vera celebrità, di cui si è detto un po' tutto ed il contrario di tutto", commenta il dottor Raffaele Sardella, paleontologo e ricercatore all'Università La Sapienza di Roma, esperto ed appassionato di dinosauri. "Si è detto che il T-rex era uno spazzino che andava a caccia di carcasse, che forse non era un grande predatore per le due zampe anteriori così piccole. Di certo ogni predatore mangia anche esemplari giovani e piccoli perché sono indifesi e facili da affrontare: succede anche ai leoni, che di certo non rifiutano un pasto sicuro". Il fatto poi che i fossili di dinosauri giovani siano così difficili da trovare, si può spiegare anche considerando che "i piccoli sono più fragili e i resti si fossilizzerebbero solo in condizioni quasi eccezionali", continua lo studioso.


Per Hone, che lavora al Istituto di Paleontologia dei vertebrati e paleoantropologia di Pechino, in Cina, era soprattutto una questione di praticità: "Buttare a terra una preda giovane è più facile e il rischio di farsi male per il cacciatore è minore" ha raccontato al quotidiano britannico Independent. La predilezione per i cuccioli era comune anche ad altri dinosauri predatori. I nidi erano pieni di uova, aggiunge Rauhut, "abbiamo prove del fatto che i dinosauri ne deponessero moltissime, ma queste grosse quantità non si riflettono nel numero dei fossili di esemplari giovani giunti fino a noi".

Ingerire gli animali interi o in pezzi di grosse dimensioni avrebbe poi, secondo i due scienziati, dato
un grosso vantaggio al tirannosauro: quello di poter assimilare minerali ed altri preziosi nutrienti contenuti nelle ossa dei giovani. E se è vero che le testimonianze fossili sono piuttosto rare, Hone e Rauhut sono convinti che vadano a sostegno della loro tesi: "Laddove esistono ossa di prede nello stomaco di dinosauri carnivori, appartengono ad esemplari giovani", dice Hone.

Sulla star di Jurassic Park, però, il dibattito è tutt'altro che concluso: "Molti studiosi continuano a sostenere che il tirannosauro fosse un temibile cacciatore attivo. E pensare che fosse specializzato nel mangiare i piccoli mi sembra forse eccessivo", dice Sardella. "Anche se", conclude, "di certo può essere una parte della verità"
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