Berkley : Ecco i primi esperimenti per registrare i sogni


Gli scienziati sono ad un passo dallo sviluppare dispositivi che 'vedono' letteralmente ciò che abbiamo in testa: attraverso la conoscenza delle modalità di rappresentazione delle immagini nel cervello, i ricercatori traducono 'tracciati' di attività neurale in immagini di ciò che i soggetti stanno vedendo.

Probabilmente questa tecnologia conoscerà applicazioni pratiche solo tra qualche decennio, ma la ricerca porterà prima o poi alla possibilità di leggere e registrare sogni e pensieri, e a nuove macchine controllate con la mente.

"E' ciò che faremmo oggi se avessimo già a disposizione un dispositivo simile," dice Jack Gallant, neuroscienziato della University of California, a Berkley.

La ricerca, condotta in collaborazione con Thomas Naselaris, pone la prima pietra su un lavoro importante: quello che porterà alla 'traduzione' dei tracciati neurali in immagini: l'approccio attuale, descritto questa settimana sulla rivista Neuron.

Per costruire un 'catalogo' di oggetti, emozioni, categorie mentali, i ricercatori utilizzano una macchina fMRI che misura il livello del flusso sanguigno nei vasi cerebrali: una volta calibrato il sistema con una serie di immagini 'di allenamento', i soggetti esaminati hanno osservato immagini da un database di 6 milioni di foto.

Frank Tong, neuroscienziato della Vanderbilt University, afferma che il processo con il quale avviene questa traduzione è simile a quello di un 'disegno' fatto sulla base di un paesaggio: i risultati sono impressionanti, e in un futuro non lontanissimo si potrebbero ottenere vere e proprie immagini.

Arriverà un giorno in cui andremo a dormire 'registrando' i sogni per rivederli il giorno dopo? Oppure sarà possibile per uno psicologo accedere ad un file che contiene tutti i pensieri fatti da un paziente "tra sè e sè"?
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