Nuove ipotesi sul meteorite ALH 84001


Un meteorite marziano scoperto nel 1992 in Antartide conterrebbe tracce fossili di microrganismi vissuti anticamente su Marte. Ad anticipare la notizia, in via di pubblicazione sulla rivista scientifica Geochimica et Cosmochimica Acta, è il sito americano specializzato in attività spaziali Spaceflight Now. Il meteorite, Allen Hills o ALH 84001, è noto da tempo agli studiosi, che lo stanno analizzando fin dai primi anni ‘90. Tuttavia nessuno finora aveva trovato tracce fossili. Lo ha fatto il gruppo coordinato da Kathie Thomas Keprta, del Johnson Space Center della Nasa, utilizzando un microscopio elettronico ad alta risoluzione che ha permesso di analizzare i dischi di carbonato e i minuscoli cristalli di magnetite presenti all’interno del meteorite. Secondo gli autori della ricerca i batteri fossili sono racchiusi in cristalli di magnetite, prodotti dagli stessi batteri. La Nasa, riferisce ancora il sito americano, si prepara ad annunciare la scoperta nei prossimi giorni. Le prime osservazioni fatte sullo stesso meteorite vennero annunciate nel 7 agosto 1996 dalla Nasa e dalla Casa Bianca e in quell’occasione l’allora presidente Usa Bill Clinton aveva promesso che le ricerche in questo ambito sarebbero andate avanti.

“I microrganismi fossili su Marte ci sono; da geologo mi saprei stupito se non li avessero visti”: commenta così la notizia Vincenzo Rizzo, del dipartimento di Scienze della Terra dell’università di Firenze e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), che ha descritto recentemente formazioni fossili marziane sull’International Journal of Astrobiology e un suo nuovo studio è in via di pubblicazione su un’altra rivista scientifica internazionale. Le ricerche di Rizzo, condotte in collaborazione con Nicola Cantasano, dell’Istituto per i Sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo (Isafom) del Cnr, si basano sull’analisi delle immagini raccolte e trasmesse a Terra dalla sonda della Nasa Opportunity. Riguardano due tipi di formazioni: le sferette soprannominate “mirtilli”, individuate da tempo nella zona del pianeta chiamata Meridiani Planum, la grande pianura a Sud dell’equatore marziano. Le sferule, secondo i due ricercatori italiani, “potrebbero essere strutture organosedimentarie, probabilmente prodotte da microrganismi”. La loro origine potrebbe trovare una spiegazione simile a quella delle strutture chiamate stromatoliti presenti sulla Terra e formate da sottilissime lamine nelle quali sono intrappolati microrganismi antichissimi, sia animali (colonie di batteri) o vegetali (microscopiche alghe). Tuttavia, rileva Rizzo, “é difficile fare qualsiasi parallelo tra i microfossili marziani e qualsiasi forma di vita microscopica sulla Terra”.


Fonte: www.ansa.it


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