Sergio Bertolucci, italiano con l’incarico di Director of Research and Scientific Computing al CERN di Ginevra, ha dichiarato ai reporter di The Register: “La macchina [LHC] potrebbe creare o scoprire dei fenomeni scientifici mai immaginati prima, o “misteri sconosciuti“, per esempio dimensioni alternative. Da questa porta potrebbe uscire qualcosa, o potremmo inviare qualcosa attraverso essa.”Se l’ipotesi sembra fantascientica, in realtà non si sa bene quale potrebbe essere il risultato della sperimentazione che ha come scopo quello di rilevare il Bosone di Higgs, la “particella di Dio” (definizione non molto corretta) che promette di aiutarci a scoprire alcuni dei misteri della fisica che rimangono impermeabili alle nostre indagini. Le collisioni tra particelle atomiche che avverranno all’ interno dell’ LHC pare possano riprodurre le condizioni dell’universo di miliardi di anni fa, poco dopo il Big bang, quando tutto quello che conosciamo non esisteva, e la particella di materia più grande era probabilmente delle dimensioni di un protone.Ora, molti di noi hanno in mente i film di fantascienza popolati da porte iperdimensionali che i protagonisti attraversano come se nulla fosse. Il problema di solito è cosa c’è dall’altra parte: non si trova mai il paradiso terrestre, o una parte vuota dello spazio, ma si incappa sempre in qualche problema.
Bene, iniziamo subito col dire che sono soltanto film. Alcuni fenomeni inaspettati sono previsti dalla serie di esperimenti che vedranno coinvolto il Large Hadron Collider. Di certo però si esclude la creazione di un buco nero che possa inghiottire l’umanità intera ed la Terra, o la liquefazione del nostro pianeta e di tutte le forme di vita che ospita; ovviamente tutto questo è da considerarsi spazzatura priva di fondamenti scientifici, anche minimi.Tuttavia alcuni dei cervelloni coinvolti e non negli esperimenti hanno ipotizzato che potrebbero aprirsi dei varchi temporanei verso dimensioni parallele, collegati ad universi alternativi. E se ad ipotizzare una cosa del genere è anche il direttore della ricerca del CERN Sergio Bertolucci, possiamo per lo meno prendere in considerazione l’eventualità, seppure remota.
Se poi lo conferma anche Mike Lamont, addetto alla sala di controllo dell’ LHC, dicendo “Speriamo di vedere la supersimmetria e dimensioni alternative”, non si tratta soltanto delle speculazioni di un folle, ma di uno degli obiettivi della ricerca. Procedendo con l’intervista a Lamont, alla domanda “secondo lei sarà possibile che qualcosa possa uscire da quelle dimensioni alternative?” risponde “Beh, Bertolucci è un fisico teorico”, lasciando pensare che si, è possibile, ma IN TEORIA. Senza contare che lo stesso Bertolucci sostiene che si, è possibile aprire una “porta” a dimensioni alternative, ma il tempo di apertura sarebbe brevissimo (10 alla -26 secondi) anche per un apparato potentissimo come l’ LHC. Potrebbe passare qualche particella, insomma, ma di sicuro non saremo invasi da alieni extradimensionali, o da un gruppo di nazisti che, in una realtà alternativa, ha vinto la Seconda Guerra Mondiale. Quello che sappiamo è che la possibilità di aprire un varco, seppure per un tempo brevissimo, verso un’altra dimensione c’è, ed al CERN sperano proprio di ottenerlo tramite il Large Hadron Colliden.
Altra certezza, per rassicurare i più ansiosi, è che niente di tutto questo potrà destabilizzare il mondo a 4 dimensioni che conosciamo.