L'informatico Richard Rogers sostiene di aver tradotto il Manoscritto Voynich.
Segnalato da michela
Il manoscritto di Voynich sembra sia stato finalmente tradotto. Dopo 500 anni di misteri, di un linguaggio incomprensibile, di immagini mai ritrovate nella storia, Richard Rogers, informatico e specialista nella gestione dei dati al Fleet Readiness Center East at Cherry Point (Nord Carolina) sostiene di aver “craccato” il codice e ci tuffa in un mondo fantastico fatto di misteri, scacchiere, codici segreti, algoritmi e matematica. In cui gli italiani sembrano aver contribuito significativamente.
di CLAUDIA MIGLIORE
Fa mostra di sé alla Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale. 16x 22×4. 102 fogli, per un totale di 204 pagine. Un concentrato di mistero. Questo è il manoscritto di Voynich. L’enigma letterario più sorprendente di tutti i tempi. Il libro più misterioso della storia. Quello che nessuno è mai stato in grado di leggere. Fino ad oggi. Fino all’11 novembre. Quando un sito americano pubblica le dichiarazioni di un uomo che sostiene di esserci riuscito.
La scoperta.
Richard Rogers, 58 anni, di cui 37 dedicati al governo americano sostiene di aver tradotto le prime pagine del manoscritto. Assolutamente per caso. Stava lavorando ad un nuovo algoritmo per il Dipartimento di Stato americano e aveva utilizzato una parte casuale del testo del manoscritto per fare un test. Il software ha fallito per due volte prima di restituire i dati. Dati in codice macchina in cui Richard Rogers ha letto la incredibile scoperta.
Il manoscritto non contiene lettere, parole. Per anni tutti gli studiosi hanno pensato si trattasse di un linguaggio misterioso. In realtà il testo rappresenterebbe il primo foglio di calcolo della storia. Si tratterebbe non di lettere ma di numeri. Algebra simbolica. Roger non poteva credere a questa possibilità. Ha passato 10.000 ore davanti al computer per tradurre le prime tre pagine del manoscritto. Ha persino utilizzato un software satellitare, creato per rilevare le crepe su Marte, per analizzare il vello su cui il manoscritto è stato redatto e le crepe nella carta.
Rogers ha concluso che il manoscritto contiene un messaggio segreto nascosto nelle figure. Alla base del documento c’è una griglia 8×8. Come quella delle scacchiere. Simbolo massonico.
La griglia ha numeri nella parte bassa e lettere nella parte alta. Il documento è algebra ma è anche un sistema per spiegare come navigare sulla scacchiera per leggere o scoprire i messaggi segreti, le immagini e i simboli. La prima pagina non rappresenta altro che le istruzioni su come leggere il manoscritto.
Attraverso una serie di studi e ricerche Rogers ha concluso che il manoscritto è stato redatto a più mani dalla famiglia proprio in Italia. Martino Longhi (1534-1591), Onorio Longhi e Martino Longhi il giovane (1602-1660) sarebbero gli autori. Datato intorno al 1578 prendendo come riferimento l’anno di costruzione di Villa Mondragone a Frascati dove il libro era conservato dai gesuiti. Rogers sostiene che proprio il giardino della villa, sia la chiave. Che la griglia rappresentata nel giardino si integri con il documento che conterrebbe importanti segreti commerciali nascosti alla chiesa.
Richard Rogers non ha terminato la sua ricerca. Ormai nella sua mente e nella sua vita non esiste altro. Scoprire quella chiave e svelare il segreto. Dopo 37 anni di attività sta per andare in pensione. E questo potrebbe essere il modo migliore per uscire di scena.
Gialli.it
Posted in: MISTERI, MISTERI SVELATI, SCOPERTE on venerdì 27 novembre 2009 at alle 09:04