Ardi, pulsar, elisir di lunga vita Ecco la Top ten delle scoperte
La star è l'antenata dell'uomo, poi il satellite della Nasa "Fermi", terza la rapamicina. La rivista stila la classifica delle migliori intuizioni scientifiche del 2009
ARDI, un po' uomo e un po' scimmia, la nostra più antica antenata, poi il satellite che va a caccia di pulsar e "l'elisir" di lunga vita: sono queste le prime tre delle 10 più importanti scoperte scientifiche del 2009 secondo la prestigiosa rivista "Science". Un podio dove c'è anche un po' d'Italia. Vediamole nel dettaglio.
A battere tutti i record è la scoperta di Ardi, l'Ardipithecus ramidus, una specie di ominide di sesso femminile considerata la nostra più antica antenata. Ardi è più vecchia di Lucy (l'Australopithecus afarensis scoperta nel 1974) di un milione di anni, è forse l'ultimo antenato (sicuramente il più vicino) dello scimpanzè prima che questi diventasse uomo. Ardi però non è né uno scimpanzè né un essere umano. E' un Ardipithecus, una creatura mosaico. Insomma, un po' uomo, un po' scimmia.
Il secondo posto della top ten lo conquista l'attività spaziale di "avvistamenti" delle pulsar. Il merito va al satellite della Nasa "Fermi", al quale partecipa anche l'Asi, l'agenzia spaziale italiana. Il Belpaese si aggiudica così una posizione di prestigio. "Sono state scoperte molte nuove pulsar - spiega l'Asi - e sono state studiate, grazie all'emissione gamma, otto pulsar già conosciute ma finora studiate solo in altre lunghezze d'onda". Grazie ai raggi gamma - scrive Science - nuove scoperte diventano possibili.
Sul podio, al terzo posto, la scoperta pubblicata sulla rivista "Nature" sugli effetti della Rapamicina, una sostanza che agendo sul metabolismo, i ricercatori sostengono sia in grado di allungare la vita dei mammiferi di quasi 15 anni. La Rapamicina è però solo una delle monoparticelle scoperte nel 2009.
Al quarto posto viene premiata la scoperta del grafene, una sostanza, lamine monoatomiche di atomi di carbonio che, grazie alle sue particolari caratteristiche, ha dimostrato la sua elevata conducibilità aprendo così nuovi scenari per la realizzazione di materiali anche nel settore dell'elettronica. Al quinto posto della classifica di Science le ricerche degli scienziati dei laboratori dello Stanford Linear Accelerator Center (Slac) con i loro acceleratori di particelle.
Al sesto, posto la scoperta dei ricettori dello stress vegetale. La determinazione della struttura di molecole chiave per la loro capacità di sopravvivere agli stress ambientali, apre la strada alla progettazione di vegetali in grado di resistere in condizioni di siccità.
Al settimo e ottavo posto della classifica anche due scoperte biomediche. E' di nuovo l'Italia. La prima ricerca è firmata Telethon e si occupa di terapia genica contro l'Amaurosi di Leber, una rara forma di cecità ereditaria che colpisce i bambini. La seconda scoperta è invece legata alla Adrenoleucodistrofia, una patologia caratterizzata dalla progressiva erosione del sistema nervoso centrale che impedisce ai piccoli pazienti di arrivare all'adolescenza e all'Ada Scid, una gravissima forma di immunodeficienza congenita ha ottenuto non pochi successi nell'applicazione della terapia genica.
Torniamo all'esplorazione spaziale. Oltre al "Fermi", la missione Nasa ribattezzata Lcross (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) viene premiata per aver scoperto e confermato, all'inizio di novembre, che sulla Luna c'è l'acqua. Grazie a un'analisi spettrografica della polvere di detriti sollavatasi a causa dell'impatto di un missile lanciato in precedenza contro il cratere Cabeus al polo Sud lunare, la Nasa ha potuto coinfermare la presenza di acqua allo stato ghiacciato sulla Luna. Circa 90 litri. "Una quantità importante", per dirla con le parole del responsabile della missione Lcross Anthony Colaprete. Talmente importante che per la Nasa si è aperto "un nuovo capitolo nello studio del territorio lunare". Prima di questa scoperta, infatti, l'acqua sulla Luna era stata individuata ma le quantità erano state decisamente più ridotte.
Infine, in fondo alla classifica, il telescopio spaziale Hubble. Ristrutturato in maggio scorso durante una delicata missione realizzata con lo shuttle, Hubble avrà una vita operativa di altri 10 anni. La scienza potrà quindi stare tranquilla. Una delle più potenti macchine in orbita per lo studio e l'osservazione dell'universo è ancora in grande spolvero.
A battere tutti i record è la scoperta di Ardi, l'Ardipithecus ramidus, una specie di ominide di sesso femminile considerata la nostra più antica antenata. Ardi è più vecchia di Lucy (l'Australopithecus afarensis scoperta nel 1974) di un milione di anni, è forse l'ultimo antenato (sicuramente il più vicino) dello scimpanzè prima che questi diventasse uomo. Ardi però non è né uno scimpanzè né un essere umano. E' un Ardipithecus, una creatura mosaico. Insomma, un po' uomo, un po' scimmia.
Il secondo posto della top ten lo conquista l'attività spaziale di "avvistamenti" delle pulsar. Il merito va al satellite della Nasa "Fermi", al quale partecipa anche l'Asi, l'agenzia spaziale italiana. Il Belpaese si aggiudica così una posizione di prestigio. "Sono state scoperte molte nuove pulsar - spiega l'Asi - e sono state studiate, grazie all'emissione gamma, otto pulsar già conosciute ma finora studiate solo in altre lunghezze d'onda". Grazie ai raggi gamma - scrive Science - nuove scoperte diventano possibili.
Sul podio, al terzo posto, la scoperta pubblicata sulla rivista "Nature" sugli effetti della Rapamicina, una sostanza che agendo sul metabolismo, i ricercatori sostengono sia in grado di allungare la vita dei mammiferi di quasi 15 anni. La Rapamicina è però solo una delle monoparticelle scoperte nel 2009.
Al quarto posto viene premiata la scoperta del grafene, una sostanza, lamine monoatomiche di atomi di carbonio che, grazie alle sue particolari caratteristiche, ha dimostrato la sua elevata conducibilità aprendo così nuovi scenari per la realizzazione di materiali anche nel settore dell'elettronica. Al quinto posto della classifica di Science le ricerche degli scienziati dei laboratori dello Stanford Linear Accelerator Center (Slac) con i loro acceleratori di particelle.
Al sesto, posto la scoperta dei ricettori dello stress vegetale. La determinazione della struttura di molecole chiave per la loro capacità di sopravvivere agli stress ambientali, apre la strada alla progettazione di vegetali in grado di resistere in condizioni di siccità.
Al settimo e ottavo posto della classifica anche due scoperte biomediche. E' di nuovo l'Italia. La prima ricerca è firmata Telethon e si occupa di terapia genica contro l'Amaurosi di Leber, una rara forma di cecità ereditaria che colpisce i bambini. La seconda scoperta è invece legata alla Adrenoleucodistrofia, una patologia caratterizzata dalla progressiva erosione del sistema nervoso centrale che impedisce ai piccoli pazienti di arrivare all'adolescenza e all'Ada Scid, una gravissima forma di immunodeficienza congenita ha ottenuto non pochi successi nell'applicazione della terapia genica.
Torniamo all'esplorazione spaziale. Oltre al "Fermi", la missione Nasa ribattezzata Lcross (Lunar Crater Observation and Sensing Satellite) viene premiata per aver scoperto e confermato, all'inizio di novembre, che sulla Luna c'è l'acqua. Grazie a un'analisi spettrografica della polvere di detriti sollavatasi a causa dell'impatto di un missile lanciato in precedenza contro il cratere Cabeus al polo Sud lunare, la Nasa ha potuto coinfermare la presenza di acqua allo stato ghiacciato sulla Luna. Circa 90 litri. "Una quantità importante", per dirla con le parole del responsabile della missione Lcross Anthony Colaprete. Talmente importante che per la Nasa si è aperto "un nuovo capitolo nello studio del territorio lunare". Prima di questa scoperta, infatti, l'acqua sulla Luna era stata individuata ma le quantità erano state decisamente più ridotte.
Infine, in fondo alla classifica, il telescopio spaziale Hubble. Ristrutturato in maggio scorso durante una delicata missione realizzata con lo shuttle, Hubble avrà una vita operativa di altri 10 anni. La scienza potrà quindi stare tranquilla. Una delle più potenti macchine in orbita per lo studio e l'osservazione dell'universo è ancora in grande spolvero.