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Un rospo marino |
Brutti di sicuro, a volte forse sporchi, sicuramente non cattivi. I rospi non godono di crediti speciali nel grande pubblico e invece un merito non da poco ce l'hanno: sono tra gli animali che sono riusciti a diffondersi di più, e meglio, sulla Terra. Una ricerca condotta da un team internazionale di specialisti, di cui ha fatto parte anche l'italiano Michele Menegon, ricercatore del Museo Tridentino di Scienze Naturali, pubblicata sulla rivista Science, ha dimostrato che questi anfibi, grazie alla loro capacità di adattamento, sono stati tra i più grandi pionieri del regno animale. Partiti dal Sud-America, dove è iniziata la loro storia evolutiva, si sono poi diffusi attraverso Asia, Europa e Africa. In Australia è stato importato dall'uomo il rospo marino: inutile dire che si è diffuso a macchia d'olio.
PIONIERI PERFETTI - «Ciò che la ricerca dimostra è che i rospi sono in grado di accumulare caratteristiche tali da diventare il "perfetto pioniere", cioè un animale con una struttura adatta a
sopportare grandi variazioni di ambiente, in grado di riprodursi ovunque, di difendersi efficacemente dai predatori, di accumulare acqua, ecc. Come se il carro dei pionieri americani con tutta l'attrezzatura, stesse dentro al rospo stesso. E' una storia di emigrazione e conquista. I rospi nella loro storia evolutiva hanno dimostrato di essere attrezzati per avere successo». Michele Menegon sintetizza così il significato della ricerca. Questo "kit" di caratteri di sopravvivenza ha consentito ai rospi di arrivare in gran parte del pianeta in poco tempo. Ma la loro dote non si ferma qui: una volta "conquistato", questa famiglia di anfibi ha saputo "difendere" il territorio. Sono stati capaci di diversificarsi e occupare le nuove aree in modo duraturo: mano a mano che la colonizzazione avanza, il "rospo pioniere" lascia testimonianza di se stesso in forme di specie adatte ai singoli habitat. Variano in dimensione da quelle del Bufo marinus (o Rhinella marina) con oltre 23 cm di lnghezza e 2 kg di peso a quello di molte specie molto piccole con poco più di un cm di lunghezza e pochi grammi di peso, come nel caso del rospo viviparo di Wendy. Alcune specie sono vivipare e partoriscono 6-8 piccoli per volte, altre depongono oltre 18.000 uova per volta. Un "colonizzatore ottimale", che assomma in sè tutta la serie di caratteri che lo hanno reso capace di colonizzare vaste aree che vanno dall'equatore alle latitudini dei paesi scandinavi.
LE SETTE DOTI PER COLONIZZARE IL MONDO - La ricerca pubblicata su Science ha individuato le "doti" che fanno dei rospi i perfetti pionieri, capaci di arrivare e di resistere
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Un esemplare di "Rospo marino" |
praticamente ovunque. E' stata svolta l’analisi di una serie di caratteri anatomici e fisiologici dei rospi, lavorando anche sul loro Dna e facendo confronti con quelli di altre specie: è emerso che sono sette i caratteri per i quali è stata documentata un’influenza positiva sull’attitudine alla "dispersone" nel mondo
(vedi scheda), tra i quali spiccano l’indipendenza, nello stadio maturo, dalla presenza di corsi d’acqua, una taglia adulta di grandi dimensioni e la riproduzione tramite larve (girini) di piccole dimensioni alla nascita, che si accrescono poi assumendo sostanze nutritive dall’ambiente. La presenza combinata di tutti questi sette caratteri ha così portato a un organismo ottimale per la "dispersione" nel pianeta, mentre altre combinazioni di presenza/assenza di tali tratti avrebbe prodotto organismi con vari gradi di attitudine alla colonizzazione di nuove aree, tanto meno adatti quanto minore era il numero di caratteri presenti. Ovviamente, una specie priva di tutti e sette i caratteri risulta fondamentalmente inadatta a fare il pioniere ed è in genere fortemente e specialisticamente legata all’ambiente “circoscritto” in cui abitualmente vive.