Il progetto SIM per la ricerca di pianeti abitabili


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"La ricerca della vita nell'Universo dovrebbe essere estesa su un ampia gamma di pianeti". E' quanto hanno dichiarato un gruppo di ricercatori dell'Università Statale dell'Ohio. Essi, infatti, hanno ritengono che la missione Space Interferometry Mission (SIM)della NASA potrebbe essere in grado di rivelare pianeti extrasolari abitabili anche in quei sistemi planetari dove le stelle sono molto più grandi del Sole.
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"La ricerca di pianeti terrestri in sistemi planetari cosiddetti di breve durata offre una opportunità scientifica unica per studiare l'evoluzione stessa della vita" dice Andrew Gould. Il problema sta nella rivelazione di quei pianeti che orbitano attorno alla stella ad una distanza tale da mantenere l'acqua allo stato liquido. La regione dello spazio dove le orbite sono più probabili per mantenere l'acqua allo stato liquido dipende dal tipo di stella ospite ed è chiamato zona di abitabilità. Ad esempio, la Terra si trova esattamente nella regione di abitabilità del Sistema Solare, alla distanza di circa 150 milioni di chilometri. I pianeti più vicini, Venere e Marte, si trovano quasi ai bordi di questa regione. Stelle molto calde e massive sono state di solito scartate per ospitare eventuali pianeti dove si può pensare che la vita si può svilippare. In realtà i pianeti possono ancora godere di un clima temperato, per così dire, persino a distanze molto lontane dalla stella centrale. "Il problema è però relativo all'intervallo temporale e non alla temperatura delle stelle" dice Gould. Di fatto, le stelle molto calde tendono a bruciare il combustibile molto più velocemente per pensare che la vita possa formarsi ed evolvere. Il Sole ha circa 4,5 miliardi di anni e una delle stelle che sono state esaminate ha una massa 1,5 volte maggiore rispetto al Sole e forse potrebbe ancora ospitare pianeti la cui vita può evolvere con un intervallo di tempo dell'ordine di un paio di miliardi di anni. Ora, dato che alla vita sulla Terra sono occorsi miliardi di anni per seguire la sua evoluzione, gli scienziati si domandano se la stessa vita può ancora esistere nei sistemi solari, per così dire, di breve durata. "Non abbiamo alcuna idea di come la vita può evolvere su altri pianeti" dice Gould, "se troviamo un pianeta attorno ad una stella che ha unciclo di evoluzione stellare di breve durata, allora potremo verificare cosa succede in questi casi".
SIM utilizzerà la tecnica dell'interferometria per misurare la posizione delle stelle nel cielo e studiare le eventuali "oscillazioni" dovute all'interazione gravitazionale dei pianeti che orbitano attorno alla stella. La missione Kepler utilizzerà invece il metodo deltransito planetario che si ha quando il pianeta passa di fronte alla stella e ne blocca parte della luce. Questi metodi sono comunque complementari e potranno essere utilizzati per trovare tanti "pianeti abitabili" studiando una ampia gamma di sistemi planetari extrasolari. 

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