Rapimenti da parte di alieni: tubi cilindrici e l’anima.
Molti di voi conoscono i lavori del Prof.Malanga nel campo dei rapimenti. Dalle sue ricerche è emerso che uno degli obbiettivi principali, se non l’obbiettivo principale, dei loro piani ( loro gli alieni ) e dei loro programmi è la nostra parte animica, la nostra anima. ( vi rimando al sito del Prof. Malanga per approfondimenti : www.ufomachine.org ). Molti dei rapiti assistiti dal ricercatore toscano hanno riferito di una specifica strumentazione che servirebbe esattamente ad estrarre e “spostare” l’anima dal corpo del rapito verso altre entità, che potevano essere un suo clone od anche esseri alieni. Ho sempre trovato impressionante che così tanti rapiti ricordassero questo specifico dettaglio perchè naturalmente ciò ne confermava la credibilità. Era altresì difficile capire come mai i riferimenti all’anima e alle procedure per operare su di essa fossero una caratterstica “italiana”. Ho scoperto che vi era una risposta molto semplice a questo dilemma: semplicemente mi sbagliavo! Pur non avendo letto tutti i rapporti e tutti gli studi di settore provenienti da altri paesi era convinto di conoscere l’argomento a sufficienza da poter dire che negli altri paesi, sopratutto negli States, questi dettagli non venivano raccontati. Una giustificazione parziale e non soddisfacente che adducevo era la diversa tecnica di ipnosi, ipotizzando che forse quella operata dai colleghi d’oltreoceano di Malanga non fosse altrettanto efficace. Invece quei dettagli ci sono, anche in America ci sono addotti che parlano dell’anima e dei macchinari cilindrici. Grazie al lavoro di Linda Multon Howe li ho finalmente scoperti.
Eccone alcuni esempi:
Linda Porter: 1963 Porterville, California.
Di questo caso vi riporto le immagini che Linda Porter, l’addotta, ha disegnato su richiesta della ricercatrice Linda Multon Howe. Esse sono già di per se significative ma vi riporto anche un estratto della sua testimonianza. Per tutti gli approfondimenti, di questo e gli altri casi che citerò, il sito è www. earthfiles.com
“Non ricordo l’esatto meccanismo di come questo funzionasse, ma la sua anima veniva sollevata sopra il suo corpo morente! Essa lasciò il corpo nell’area del plesso solare ( dietro lo stomaco ). Essa era lunga circa 80 cm, larga circa 2 o 3 cm e la sua bellezza toglieva il fiato, di un giallo iridescente con un parte centrale bianca brillante che irradiava un calore gentile. C’era un strato arancio pastello attorno al giallo”
“L’anima galleggiò attraverso la stanza verso un altro corpo che sembrava lo stesso uomo solamente a 25 anni di età. Il nuovo corpo sembrava vuoto. Non mi viene nessun altro modo per descriverlo, come un contenitore vuoto. Il vecchio corpo era adesso bluastro e ovviamente morto”.
La descrizione continua ma già a questo punta balzano agli occhi le similitudini con i racconti dei rapiti italiani su cui si basano gli studi di Malanga.
Wanna Lawson : Pensilvania, Turnpike 1978
Anche in questo la testimonianza è di una donna di cui vi traduco uno stralcio della testimonianza.
“Camminammo attraverso la nave e finimmo in questa grande stanza con i tubi. I tubi erano allineati alle pareti. Sembravano essere di vetro ma non era vetro. I tubi erano larghi circa 70 cm e alti poco meno di 3 metri. Tubi cilindrici. Abbastanza grandi da contenere i corpi alti e grigi… e ora io cambio il corpo con uno alto, magro, della femmina con i capelli scuri nel tubo. Ma come l’ho fatto non lo so. La sola cosa che so è che riesco a ricordare che quello era il mio vecchio “altro corpo”- che era conosciuto al maschio alto umanoide che mi guidava”.
Ken Rose: Lansing, Michigan 1992
Altra testimonianza. In questo caso non si parla di anima in senso stretto ma dei corpi pronti ad ospitarla.
“Non so come sono arrivato sulla nave, ma quelle piccole cose grigie mi portarono dove c’erano tre donne all’interno di tre cilindri. Era una stanza piccola tutta scura fatta eccezione per i contenitori che erano illuminati. C’era una qualche tipo di luce fioca all’interno del cilindro. Era un luce bianca con il guscio di un uovo, così bella, ma aveva un odore acido di pura vaniglia che mi nauseò… Le tre donne era coperte da una polvere dorata. Uno dei grigi disse : sono in costruzione, sono vive ma non coscienti”.
Ora riporto un breve passaggio tratto da “Alien Cicatrix” del Prof. Malanga. Si tratta di una testimonianza fornita sottoipnosi:
“Io guardavo… e ho visto mettere sonde e tubi in ogni parte del mio corpo… ma dirlo era
difficile… faceva male…
“Ora che fanno?”
“Mi portano in un’altra stanza… passiamo dal muro…”
“Chi c’è?”
“Quello biondo… e il serpente…”
“Tu dove sei? “
“… in… in un cilindro…”
“Com’è questo cilindro?”
“…trasparente”
“Tu dove sei?”
“… li dentro…”
difficile… faceva male…
“Ora che fanno?”
“Mi portano in un’altra stanza… passiamo dal muro…”
“Chi c’è?”
“Quello biondo… e il serpente…”
“Tu dove sei? “
“… in… in un cilindro…”
“Com’è questo cilindro?”
“…trasparente”
“Tu dove sei?”
“… li dentro…”
Piaccia oppure no, queste sono delle conferme esterne al lavoro del professor Malanga e ciò non vuole essere un riconoscimento alla persona ma piuttosto una valutazione sul significato ed il contenuto dei suoi studi. Per anni ci siamo chiesti cosa venissero a fare e Malanga ci ha fornito una risposta. Il fatto che fino ad oggi, per quanto mi riguarda, tale risultato derivasse esclusivamente dal suo lavoro mi lasciava onestamente perplesso, temevo in qualche modo che ci fosse un’influenza sua od ambientale, che induccesse involontariamente e nonostante tutte le precauzioni le persone in contatto con lui ad incanalarsi verso certe conclusioni.
Vi era insomma un margine di errore che ora mi appare assai ridotto: è la nostra anima che vogliono.
“I don’t know how I got there (in craft), but these little grey things took me where there were three ladies inside tubes. It was a little, round room that was all dark except around the tubes where it was lighted. There was some kind of dim light inside the tubes. It was an eggshell white light, so beautiful, but it smelled like acid-sweet pure vanilla and made me nauseous. … The three women were all covered in gold metallic dust. … One of the grey things said, ‘They’re under construction.’ They were alive, but not awake.”
Posted in: ANIMALI, EXTRATERRESTRI, MISTERI, RAPIMENTI, TECNOLOGIE OCCULTE on sabato 6 febbraio 2010 at alle 04:25