Una zanzara che non vola per combattere la dengue
Nelle regioni in cui venisse applicato questo nuovo metodo si dovrebbe riuscire a sopprimere le popolazioni di zanzare entro un periodo di 6-9 mesi
La Dengue è una patologia che provoca sintomi simil-influenzali che, con 50-100 milioni di casi all’anno e il 40 per cento della popolazione a rischio, rappresenta uno dei più pressanti problemi di sanità pubblica nel mondo.
Il contagio è mediato dalle femmine della zanzara della specie Aedes aegypti e finora non si è riusciti a trovare alcun vaccino o trattamento efficace.
È così che gli studiosi statunitensi e britannici hanno pensato alla creazione di un nuovo ibrido in cui le femmine, incapaci di volare, dovrebbero morire rapidamente, riducendo in modo drastico le popolazioni e di conseguenza anche il numero di contagi. Utilizzando una tecnica sviluppata da Luke Alphey dell’Oxitec, autore senior dello studio, i ricercatori hanno introdotto un’alterazione genetica in alcuni esemplari di A. aegypti in grado di interferire con lo sviluppo della muscolatura delle ali nella progenie di sesso femminile. Le zanzare di sesso maschile, per contro, non hanno effetti fenotipici, ma ciò non rappresenta un problema perché esse non pungono e non trasmettono il virus.
Questo nuovo approccio, che secondo gli autori dello studio dovrebbe sopprimere le popolazioni di zanzare nella regione in cui venisse applicato entro un periodo di 6-9 mesi, offrirebbe una valida alternativa a pericolosi insetticidi.
"Gli attuali metodi di controllo della dengue non sono sufficientemente efficaci e ne occorrono urgentemente di nuovi”, ha spiegato Anthony James, professore di microbiologia e genetica molecolare dell’UCI. “Controllare le popolazioni di zanzare che trasmettono il virus potrebbe ridurre in modo significativo sia la morbilità sia la mortalità del contagio”.
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Posted in: GENETICA, SCIE CHIMICHE, TECNOLOGIA on martedì 23 febbraio 2010 at alle 04:50