Fossili di gasteropodi giganti mettono in discussione la storia evolutiva
ritrovati in alcuni sedimenti marini dello Utah. Risalgono a un periodo successivo alla più grande estinzione di massa mai avvenuta
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IL PERMIANO-TRIASSICO – Durante questo periodo geologico, circa il 96 per cento delle specie animali marine si estinse e complessivamente scomparve il 50 per cento delle famiglie animali esistenti. Potrebbe essere stato un episodio di vulcanismo intenso verificatosi circa 250 milioni di anni fa a causare questa ondata distruttiva. Ciò che è certo è che da lì in poi nulla fu più come prima. Pare che piano piano la vita tornò sulla Terra, ma tutto si fece molto più piccolo. Come spiegare l’esistenza dei gasteropodi di taglia forte, più di un milione di anni dopo la grande estinzione di massa (quella che viene chiamata dai paleontologi transizione biotica)?
L’IMPORTANZA DEI GASTEROPODI – Letteralmente significa «animale che striscia sulla pancia»: il gasteropode, pur nel suo aspetto non particolarmente interessante, è in realtà fonte di grande interesse per gli studiosi. I fossili di gasteropodi ritrovati sono cruciali perché questa specie, come i bivalvi, ha una notevole importanza paleoecologica essendo legata a condizioni ambientali ben precise. Ora questa specie gigantesca dello Utah rimette in discussione molte certezze ormai acquisite sull’origine della vita sulla Terra.
Posted in: EVOLUZIONE, MISTERI, RITROVAMENTI on venerdì 12 febbraio 2010 at alle 05:43