Risolto il mistero dell’origine dei raggi cosmici galattici
Nel corso delle missioni Apollo, gli astronauti riferirono di aver visto di tanto in tanto degli strani bagliori di luce, visibili anche a occhi chiusi. Da molto tempo è noto che questo fenomeno è dovuto ai raggi cosmici, un flusso di particelle molto energetiche provenienti dall'esterno del Sistema Solare, che permeano lo spazio interstellare e che bombardano costantemente il nostro pianeta.
I raggi cosmici galattici hanno origine all'interno della Via Lattea e sono costituiti per la maggior parte da protoni che si muovono a velocità prossime a quella della luce. Si tratta quindi di particelle che vengono accelerate a energie superiori a quelle che sono raggiungibili nei più potenti acceleratori oggi esistenti, come il Large Hadron Collider (LHC) del CERN.
Per lungo tempo si è creduto che le sorgenti da cui provengono questi raggi cosmici galattici fossero gli involucri in espansione prodotti dall’esplosione di supernove, ma i risultati di questo studio rivelano la vera “pistola fumante” all'origine del fenomeno.
L'oggetto dello studio è denominato RCW 86 e si trova a 8.200 anni luce da noi in direzione della costellazione australe del Compasso (Circinus).
Con osservazioni spettroscopiche effettuate con il VLT, è stata misurata la temperatura del gas presente dietro l'onda d'urto creata dall'esplosione della stella, mentre grazie ai dati raccolti daChandra circa tre anni fa è stato possibile determinare la velocità della stessa onda d'urto. Tale velocità è compresa tra l’1 e il 3% di quella della luce, pari a 10-30 milioni di km/h.
La temperatura del gas è risultata invece di circa 30 milioni di gradi, un valore molto inferiore a quanto atteso. Data la velocità con cui si espande l’onda d’urto, infatti, la temperatura avrebbe dovuto essere pari a circa mezzo miliardo di gradi. Proprio questa “energia mancante” è quella che viene utilizzata per accelerare i raggi cosmici. Quando una stella esplode come supernova, gran parte dell'energia liberata nel corso dell'evento viene utilizzata per accelerare alcune particelle a velocità relativistiche, questa energia viene quindi sottratta al riscaldamento del gas, che perciò risulta essere più freddo di quanto previsto dalla teoria.
Posted in: ASTRONOMIA, MISTERI SVELATI on domenica 31 gennaio 2010 at alle 06:38 0 commenti, commenta qui